Metal Gear Solid Master Collection Vol. 1 – La recensione

Quanti ricordi, quante leggende, quanti proclami si trascina dietro questo titolo targato Konami. Io stesso quando lessi sui giornali specializzati, in quel lontano fine millennio (ammetto che non conoscevo la saga di giochi usciti in precedenza per MSX e NES) quando sentii parlare di questo gioco in uscita per PlayStation e del suo creatore Hideo Kojima che oggi nell’ambiente è al pari del Dalai Lama, ero in hype pazzesco visto che se ne parlava come qualcosa che avrebbe “sconvolto” l’ambiente del mondo dei videogiochi.

Annuncio.

Giocato e finito più volte ad oggi, è entrato di diritto nella mia personale Hall of Fame e penso in quella di tantissimi. Fatta questa premessa, non potevo rinunciare alla versione per l’attuale portatile Nintendo, appunto per la sua portabilità, che contiene la prima trilogia “moderna” della Saga.

Metal Gear Solid Master Collection Vol. 1: contentezza ma dubbi giustificati.

Nel contempo, al suo annuncio, non potevo oltre ad essere contento, non avere i miei giustificati dubbi. Sì, perché ogni qualvolta ci ritroviamo davanti ad operazioni commerciali di questo tipo ci si domanda quanto l’operazione di restauro sia genuina e quanto invece sia una mera operazione commerciale che fa leva sulla nostalgia dei fan di vecchia data (come me).

Una cosa è certa: operazioni di questo tipo preservano titoli datati dalla lotta contro il tempo e congelano le storie che raccontano in un istante ben preciso della storia. La collection dedicata alle vicende che ruotano intorno al mondo di Metal Gear includono i primi tre principali titoli della serie: Metal Gear, Metal Gear Solid 2 Sons of Liberty e Metal Gear Solid 3 Snake Eater, quest’ultimo tra le altre cose, riceverà un remake integrale che arriverà su console “next-gen” sotto il nome di Metal Gear Delta.

Oltre a questi, saranno inclusi i rispettivi Master Book e colonne sonore, nonchè i titoli che diedero inizio alla saga quali Metal Gear, Metal Gear 2: Solid Snake e Metal Gear 2: Snake’s Revenge. Per chi ha vissuto su Marte sino ad oggi, ricordiamo un po’ di cosa si parla in questa saga.

I Capitoli.

Durante il primo capitolo, Metal Gear Solid, vestiremo i panni di un agente segreto che risponde al nome di Solid Snake, infiltratosi in una base terroristica gestita da FOXHOUND e che si occupa di stoccaggio di armi nucleari. Nel primo capitolo incontreremo personaggi leggendari e avremo modo di assistere a linee di dialogo diventate iconiche e che sono rimaste scolpite nella storia del medium.

Il secondo capitolo sequel è da manuale dei sequel, ampliando e migliorando il gameplay, mettendo il videogiocatore nei panni di due iconici protagonisti: Snake e Raiden. In questo capitolo Snake è inviato a Zanzibar per liberare il Dottor Kio Marv, rapito per conto di Big Boss.

Metal Gear Solid 3 Snake Eater ci catapulta all’interno di una fitta giungla dell’Unione Sovietica ai tempi della Guerra Fredda. Il titolo è infatti un prequel di altri titoli della saga e giocheremo nei panni di Naked Snake.

Se avrete modo di provare questi titolo grazie a questa Collection, avrete modo di toccare con mano diverse fasi della storia del brand, in cui sono state esplorate diverse soluzioni di gameplay, raggiungendo vette altissime e altre ancora un po’ grezze ma visionarie se rapportate all’epoca in cui sono nate.

Il primo capitolo, ancora grezzo, nasconde delle chicche di gameplay non da poco e scoprirle sarà un piacere mentre vi districherete tra i paesaggi innevati dell’isola, alla scoperta dell’intricata e adulta trama di Metal Gear. Avremo modo di sfruttare la componente “stealth” del titolo e pianificare la vostra infiltrazione affrontando guardie e videosorveglianza.

Il secondo capitolo è un’evoluzione del gameplay del primo episodio e mette a disposizione del giocatore un nuovo personaggio inedito, dal nome di Raiden. La principale novità di gameplay si concretizza nella possibilità di mirare e sparare ai nemici attraverso una visuale in prima persona, da sfruttare al massimo nascondendosi dietro a muri e ripari, così da rendere l’azione ancora più dinamica e al cardiopalma.

Il terzo capitolo, infine, aggiunge ancora altre novità apprezzatissime tra cui un combattimento dalle più amplie possibilità, la possibilità di interrogare i nemici e di usarli come scudo umano per farsi strada tra le fronde dell’Unione Sovietica, nonchè una accennata e interessante componente survival.

Il comparto tecnico ha i suoi tasti dolenti.

Sotto il punto di vista prettamente tecnico tocchiamo i primi tasti dolenti, perché il lavoro svolto da questa Collection è poco, quasi inesistente. I capitoli sono riportati in maniera fedele agli originali, con tutti i limiti che comporta una scelta del genere. Il primo capitolo, Metal Gear Solid, presenta delle bande nere per accomodare la visione in 4:3 e lasciare intatto l’aspetto estetico originale, con i suoi modelli poligonali spigolosissimi e pixellati come solo la prima epoca PlayStation sapeva fare.

Giocare questo titolo su monitor dalla risoluzione 4k è veramente improponibile ma i puristi apprezzeranno sicuramente. Sia il secondo che il terzo capitolo sono presi a piene mani dalle rimasterizzazioni HD del 2011 ad opera di BluePoint. I titoli sono puliti graficamente ma uguali a quelli che già avevamo visto sulle console di vecchia generazione per cui il gioco non vale la candela se possedete già le rimasterizzazioni originali.

I due titoli, Metal Gear Solid 2 e Metal Gear Solid 3 girano comunque a 1080p, 60fps. Alla fine non c’è molto altro da dire. Questa operazione commerciale di Konami mi sembra essere un po’ fiacca e decisamente svogliata.

Se l’obiettivo era quello di confezionare un prodotto da rendere “immortale”, sicuramente ci troviamo di fronte ad un’operazione riuscita. Se invece pensiamo più al lato tecnico ed al lavoro che è stato portato a compimento in questo primo volume, siamo di fronte ad un semplice porting su nuove generazioni senza però dare una ripulita alle texture o all’upscaling della risoluzione.