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Nonostante l’ età avanzata, Clint Eastwood non sembra ancora intenzionato a smettere di lavorare nel mondo del cinema.

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Eastwood vanta di una carriera veramente invidiabile, poiché ha partecipato a tanti, tantissimi film.

Molti di essi, che siano interpretati, diretti (o addirittura entrambe le cose) da lui, sono rimasti fin da subito nel cuore di innumerevoli persone. 

Una delle sue pellicole più conosciute e amate è sicuramente “Gli spietati”, del 1992.

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La trama.

Una prostituta, Delilah,viene sfregiata sul viso da un cowboy giunto al bordello con un amico.                                    I due vengono trattenuti fino all’arrivo dello sceriffo che impone loro di risarcire il proprietario della “casa di piacere” con sette cavalli. Le amiche che lavorano con Delilah non ci stanno: insoddisfatte della punizione data, per vendicare la collega, mettono insieme mille dollari di taglia sulla testa dei responsabili.

Il denaro richiama un giovane e inesperto pistolero, Schofield Kid che cerca di coinvolgere William Munny, un ex bandito dal passato molto violento e il suo partner Ned.

I due hanno totalmente cambiato vita anche se sembrano viverla con profonda amarezza e con rimorso per le atrocità commesse: infatti, con molta riluttanza, accetteranno di formare il trio, nel tentativo di soddisfare la sete di vendetta delle prostitute e incassare il denaro.

Un grandissimo film d’ autore.

Con “Gli spietati” Eastwood decide di tornare al genere con cui cominciò la sua pazza avventura nell’olimpo del cinema.

Egli fu reso grande grazie alla “trilogia del dollaro” di Sergio Leone la quale darà il via agli spaghetti western.

Nonostante aveva già diretto altri film di genere, cercando di replicare il successo del suo maestro, qui lo fa in una maniera molto più personale.

Infondendolo della malinconia tipica delle sue opere, Il regista realizza un western di una crudezza che lascia l’ amaro in bocca.

“Gli spietati” è un film che parla dell’ uomo come un essere incapace di provare pietà, e questo è un comportamento più o meno presente in tutti i personaggi.

Questa spietatezza non viene mostrata solo dai personaggi, ma anche dal fatto che non esiste perdono per coloro che hanno fatto dei torti.

Il film diventa quindi più pessimista, infatti ci dice che tutti sono capaci di fare il male,  e perciò tutti meritano di pagare per le loro azioni, anche con la morte.

Infatti il titolo in lingua originale è “The unforgiven”.

Si parla anche del passato, di una parte della propria vita che si vorrebbe dimenticare ma che in realtà rimarrà sempre parte di noi ed è sempre pronta a manifestarsi di nuovo.

Un western di grande bellezza.

Il cast è a dir poco fantastico, comprende lo stesso Eastwood (Munny), Morgan Freeman (Ned), Richard Harris (Bob l’inglese) e soprattutto un mostruoso Gene Hackman (il crudelissimo sceriffo little Bill).

Regia e fotografia semplicemente stupende, ottimo montaggio e costumi, scenografie e musiche bellissime. 

Gli spietati è tutto questo, un western di immagini potenti che veicolano un messaggio ancora più potente.

Se non avete ancora visto questo film, fatelo subito perché vi siete persi un capolavoro unico nel suo genere!

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