Oggi vorrei parlarvi di un film diretto da un altro grandissimo regista, il cui nome non è mai comparso in questa rubrica. Mi riferisco all’ eccezionale Oliver Stone e la pellicola in questione è “Talk Radio”. Datato 1988, questo film è una delle opere più sottovalutate di Stone. Infatti è assurdo che “Talk Radio” non sia affiancato a nomi ben più noti come “Platoon”, “Wall Street” o “JFK” quando si citano le migliori opere di questo grande regista.
La trama
Barry Champlain è il conduttore del programma radiofonico “Voci nella notte”, il quale va in onda nella città di Dallas. Nel talk show , Barry sfodera il suo anticonformismo e la sua enorme sfrontatezza di carattere nel lasciar parlare letteralmente tutti: disadattati, barboni, mitomani, emarginati ecc.
Il programma riscuote un successo tale che Barry riceve l’ offerta della trasmissione nazionale, ma allo stesso tempo si fanno sempre più forti le minacce da parte di estremisti di destra, i quali detestano la sua attenzione nei confronti degli omosessuali e delle minoranze etniche.
Un’ amara descrizione della società americana
Il film, come tutte le opere di Stone, va ad evidenziare le enormi pecche del sistema democratico della società americana e soprattutto come sia la stessa popolazione ad esserne responsabile. In questo caso viene mostrato come la libertà di espressione sia data a persone che la sfruttano per esprimere concetti senza senso, con i quali esse mostrano tutto quello che sono, ovvero una società stupida, paranoica, violenta e vittima inconsapevole di un sistema che, invece di tutelare la libertà, se ne fa beffe. E per quanto il protagonista abbia un atteggiamento critico contro il sistema, egli in realtà non è che un altra pedina di questa società. Egli infatti è sia vittima che carnefice, poiché si ritroverà come soffocato da quelle voci, nonostante siano proprio queste ultime a determinare il suo successo. Barry ha una caratterizazzione molto ampia, risultando un personaggio egocentrico, a tratti molto antipatico ma allo stesso tempo ferocemente sincero.
La forma
La regia di Oliver Stone è a dir poco stratosferica. Essa risulta molto bella da vedere ma allo stesso tempo da un senso di claustrofobia poiché, per la maggior parte del tempo, si muove all’ interno dello studio dove aleggiano le voci della notte. Eccezionale anche il montaggio, il quale riesce a dare un maggiore dinamismo alla pellicola. Le interpretazioni sono fantastiche, soprattutto quella di Alec Baldwin, meraviglioso nel ruolo del direttore della stazione radio e quella di Eric Bogosian, pazzesco nel complesso ruolo del protagonista. Il suo monologo verso la fine è roba da pelle d’oca!
Bravissimi anche John C. McGinley, Ellen Greene.
In conclusione
“Talk Radio” è senza ombra di dubbio uno dei migliori film del grandissimo Oliver Stone, il quale ancora una volta realizza un opera cruda e spietata con cui critica una società non cosi perfetta come crede di essere. Vi consiglio vivamente la visione di questa pellicola perché vi darà notevoli spunti di riflessione.