Presentato in anteprima europea alla 27ma edizione del Far East Film Festival di Udine, Angry Squad di Shinichiro Ueda si conferma come una delle opere più accessibili del regista giapponese, noto per il cult indie One Cut of the Dead (2017).

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Con questo film, Ueda abbraccia il mainstream senza rinunciare del tutto al suo spirito anticonvenzionale, mescolando elementi di heist movie, commedia nera e critica sociale in un cocktail che diverte ma lascia anche spazio alla riflessione.

La giustizia fai da te in un grigio mondo… fiscale.

La storia segue Kumazawa Jiro (interpretato da Seiyo Uchino), un impiegato fiscale ingenuo e vessato che, truffato da un abile criminale, decide di unirsi a quest’ultimo per sottrarre un miliardo di yen a un magnate evasore.

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Il piano si trasforma in una missione di rivalsa personale, con Jiro che scopre un lato oscuro e spregiudicato di sé. Il film esplora temi come giustizia sociale, corruzione sistemica e ribellione individuale, inserendosi nel solco di opere come Tokyo Swindlers o Oceans Eleven, ma con un’estetica tipicamente giapponese.

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La regia e lo stile di Angry Squad.

Ueda, pur allontanandosi dallo stile meta-cinematografico di Special Actors (2019), mantiene una regia dinamica e ironica. Le sequenze di truffa sono coreografate con ritmo incalzante, sostenute dal montaggio serrato di Yuta Ehashi e da una colonna sonora jazzata di Nobuhiro Suzuki che ricorda i thriller anni ’90.

La fotografia di Shuhei Yamamoto dona un’estetica lucida, quasi pubblicitaria, che contrasta volutamente con l’ambientazione grigia degli uffici governativi, simbolo di un sistema opprimente. Non mancano momenti di humor surreale, come la parodia dei cliché dei dipendenti pubblici, resi come marionette in cerca di riscatto… talvolta quasi al livello di Camera Cafè…

Un cast funzionale e carismatico.

Il film punta molto sul cast corale: Seiyo Uchino brilla nel ruolo del protagonista, trasformandosi da salaryman timoroso a anti-eroe ambiguo con naturalezza… riuscendoci perfettamente, la sua evoluzione come personaggio si sente molto, valorizzato soprattutto da una trama solida e una caratterizzazione ben definita e a bolla.

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Masaki Okada, Rina Kawai e Aoi Morikawa completano la squadra di truffatori, sebbene i loro personaggi siano spesso unidimensionali, sacrificati alla narrazione veloce. Ciononostante, le performance restano credibili, evitando eccessi melodrammatici o caricaturali.

Angry Squad è divertente e ben costruito, con colpi di scena che tengono alta l’attenzione. Tuttavia, la struttura narrativa risente di una certa prevedibilità, tipica del genere heist, e alcuni nodi della trama rimangono irrisolti. Da notare che il prodotto cinematografico si discosta dal “luogo comune” della commedia poliziesca con le pistole, presentando un prodotto degno di azione e tensione al fulmicotone senza neanche un minimo bossolo esploso, ma con meccaniche di confronto psicologiche e sì, pochi cazzotti ma decisamente ben assestati (e nel finale “meritati”, anche se, come si vedrà e come il salary man protagonisca ci insegnerà sagacemente, la violenza non è mai l’unica scelta…).

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Va però precisato che nel finale, quest’ultima si sfuma lasciando spazio a diversi colpi di scena degni di nota. La scelta di Ueda di privilegiare l’intrattenimento rispetto alla profondità psicologica potrebbe deludere chi cerca l’originalità di One Cut of the Dead, ma rappresenta un passo audace verso un cinema popolare di qualità.

Tirando le somme… anzi, i conteggi fiscali…

Proiettato a Udine nella sezione competitiva dedicata al Giappone, Angry Squad è un film perfetto per il grande schermo, capace di parlare sia al pubblico generalista che agli appassionati di cinema asiatico.

Pur non rivoluzionando il genere, Ueda dimostra di saper coniugare critica sociale e intrattenimento, regalando una parabola sulla ribellione contro l’arroganza del potere che risuona in un’epoca di crescente disuguaglianza.

Consigliato a chi cerca un blockbuster intelligente, con un finale che lascia spazio a un ipotetico sequel. Dopo la tournée nei festival cinematografici, previsto il lancio nelle piattaforme di streaming entro il 2026.

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