Adattato dall’omonimo romanzo di Shusuke Fukutoku, She Taught Me Serendipity racconta la storia di Toru Konishi (Riku Hagiwara), un giovane universitario introverso che stringe un legame inaspettato con Hana Sakurada (Yuumi Kawai), una ragazza altrettanto emarginata.
Ciò che inizialmente si configura come un classico coming-of-age romantico, impreziosito da dialoghi introspettivi e momenti di delicato umorismo, si trasforma in un racconto più maturo e complesso.
Un evento tragico segna una svolta narrativa decisiva, costringendo Konishi a confrontarsi con la propria crescita emotiva e con le conseguenze delle sue scelte.
Regia e Stile Visivo di She Taught Me Serendipity
Akiko Ohku, già apprezzata per Tremble All You Want (2017), impiega un approccio visivo audace e sperimentale per enfatizzare l’isolamento e l’evoluzione interiore del protagonista.
La scelta di girare le scene iniziali in formato 4:3, per poi espandersi a schermo pieno in un momento cruciale, simboleggia l’apertura di Konishi al mondo.
Tecniche come lo split-screen, le transizioni surreali (ad esempio, improvvisi passaggi da sole a pioggia) e l’uso minimalista degli ambienti contribuiscono a creare un’atmosfera quasi onirica, in perfetta sintonia con la percezione soggettiva dei personaggi.

Performance e Personaggi
Riku Hagiwara offre un’interpretazione sottile e credibile, donando a Konishi una timidezza autentica che risuona con il pubblico. Altrettanto efficace è Yuumi Kawai nel ruolo di Hana, la cui malinconia composta aggiunge profondità al suo personaggio. Interessante l’associazione di Konishi con l’ombrello: sostanzialmente questo oggetto funge da copertina di Linus, dove denota l’uscita del ragazzo dalla sua zona di comfort e stabilità.

Tuttavia, è Aoi Ito, che interpreta Sacchan, la collega segretamente innamorata di Konishi, a lasciare il segno con un monologo straziante di otto minuti, letteralmente un momento di pura sincerità adolescenziale.

Ohku bilancia sapientemente la prospettiva maschile del protagonista con voci femminili forti, mostrando l’impatto che le sue scelte hanno su chi lo circonda.
Temi e la veicolazione della serendipità, il messaggio
Il film, presente alla ventisettesima edizione del Far East Film Festival, esplora la serendipità non come semplice coincidenza fortunata, ma come catalizzatore per la crescita personale.
Attraverso la parabola di Konishi, Ohku riflette sull’importanza di assumersi la responsabilità delle proprie azioni e delle ferite che si infliggono agli altri, a suo dire, un tema autobiografico.
La colonna sonora, che alterna brani degli Spitz a composizioni minimaliste di Tai Matoyoshi, amplifica il dualismo tra speranza e disillusione.
Presentato in anteprima al Tokyo International Film Festival 2024, e attualmente proiettato in occasione del Far East Film Festival 27, il film ha ricevuto un’accoglienza contrastante. Se da un lato è stato elogiato per la profondità emotiva, dall’altro alcuni colleghi lo hanno definito inconcludente.
Conclusione
She Taught Me Serendipity è un’opera ambiziosa che intreccia con sensibilità fragilità umana e speranza. Pur presentando alcune imperfezioni, offre una riflessione matura sull’amore e la responsabilità, sostenuta da una regia audace e performance indimenticabili.
Consigliato a chi cerca un dramma romantico fuori dagli schemi, capace di lasciare un segno duraturo.