La Maschera Turchese, recensione del 1° DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto.

Pokémon Scarlatto e Violetto sono stati recentemente arricchiti dalla prima parte del DLC “Il Tesoro dell’Area Zero”, ovvero “La Maschera Turchese”. L’attesa di questi nuovi contenuti è stata particolarmente interessante visti i misteri rimasti insoluti e i giocatori aspettavano di vedere se Pokémon sarebbe riuscito a risollevarsi da questo tentativo non proprio riuscito di utilizzare un sistema Open World.

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Questa recensione totalmente priva di spoiler mira a scandagliare le novità introdotte e la struttura stessa del DLC considerando che non ci sono miglioramenti sull’aspetto tecnico e di gameplay rispetto al gioco base, di cui potete vedere ai seguenti link la recensione di Nickalbrizz o di ErCapoAlex. Questa recensione è frutto del giudizio di entrambi.

Nordivia, terra di tradizioni

Nordivia è rotonda come Paldea, ma molto più piccola e con delle intuizioni di level design (se così possiamo chiamarlo) niente male come faraglioni e crateri (realizzati diversamente da Paldea più in piccolo e quindi più godibili visto che non è Eurotruck), ostacoli che pur avendo finito il percorso leggendario di Pepe, rendono l’esplorazione più appetibile in cerca di nuovi Pokémon ed MT.

Al centro di Nordivia c’é una montagna accessibile da ogni lato dotata di una rete di gallerie molto articolata e tutta la regione gode di nomenclature ispirate e funzionali a differenza dei nomi da orienteering come area 1 sud, area 3 ovest ecc. Questa caratteristica risulta caratterizzante e utile per diverse sfide di geografia e indovinelli che ci verranno posti.

Già dal nostro arrivo noteremo l’atmosfera più folkloristica di una Nordivia in contrasto con la grande e globalizzata Paldea. In questa nuova terra pure le persone sono inizialmente chiuse anche se decisamente eccentriche e tengono viva una tradizione rurale fatta di riti e superstizione, miti nati dalla presenza di nuovi e vecchi Pokémon nella zona.

La storia è carina, ma potrebbe essere affrontata con troppa fretta a causa di un ritmo non proprio chiaro. I misteri che si andranno a svelare sono comunque degni di nota, ben costruiti ed esposti chiaramente, sono persino capaci di trasmettere qualcosa al giocatore, pure al più attempato, nozioni di empatia in primis. Anche questa avventura è la fiera dei buoni sentimenti, ma con una bella nota amara che lascio a voi scoprire.

A Nordivia, alcune persone avranno degli incarichi per noi e da questi personaggi nascono le avventure più particolari e remunerative. Qui entra in gioco l’esplorazione nella sua forma più autentica guidata da piccoli indizi e indovinelli che spingeranno il giocatore a inseguire delle ricompense rilevanti dando un buon impulso anche a riesplorare la regione da zero con un backtracking scolastico.

Che siano due ricconi alienati che ci daranno un sacco di soldi o un gruppo di allenatori formidabili sparsi per la regione, queste sfide stimoleranno il giocatore alla ricerca e alla creazione di un team molto più funzionale ponendo ostacoli seri seppur opzionali.

Pure la colonna sonora del DLC è una chicca notevole, nonostante passi per temi da combattimento ancora troppo bambineschi, ci dona la musica di overworld più bella finora (In Scarlatto e Violetto) con Kitakami Region (Regione Nordivia). Momenti emozionanti sono resi ancora più importanti da una scelta impressionante di melodie come il “racconto dell’orco temibile”.

Tra le musiche di battaglia risaltano i più importanti boss come la battaglia finale con Riben e gli scontri coi beniamici. Queste OST fanno percepire più chiaramente il senso di urgenza e di pericolo del nemico che si incontra, ma ci sono pure dei casi in cui non funziona a parer mio, come nel caso di Rubra e di Ogerpon stesso.

Bilanciamento e Novità della prima parte del DLC di S&V: La Maschera Turchese.

L’aspetto che meno ho digerito e che più mi sta a cuore del franchise in generale è il bilanciamento e il senso di progressione. La maschera Turchese è vittima di un bilanciamento raffazzonato che impedisce al giocatore di affrontare battaglie interessanti se ha già finito il gioco (almeno fino alla fine della storia e nei percorsi) ci si può però dare regole e restrizioni personali come l’esclusivo utilizzo di Pokémon di Nordivia.

Tuttavia a Nordivia si trovano Pokémon selvatici di livelli compresi tra il 55 e il 75 (per chi ha finito il gioco, invece partono dal 15 se non si è fatta la lega) e gli allenatori della campagna non ci impensieriranno fino alle battute finali utilizzando creature che si aggirano sul 60/65 (20/25 all’inizio).

Questo sarebbe stato mitigato da una scelta pericolosa, ovvero il level scaling, dove i pokémon degli allenatori vengono selezionati in base al numero di medaglie o al livello del Pokémon più forte del giocatore, ma mi rendo conto che sia inattuabile se Game Freak vuole mantenere lo spirito di Pokémon immutato (Farlo Open World non aiuta).

Nonostante questo, le battaglie più importanti non sono state rese ridicole e in alcuni casi sono stato battuto da degli allenatori in mezzo alla natura (salvo scoprire che facevano parte di una missione secondaria bellissima).

Gli scontri migliori in questo DLC sono offerti da Riben versione boss finale (6 pokémon al 75, non competitivi purtroppo) e dagli orchi di Nordivia, un gruppo di sette allenatori più uno ciascuno nascosto in un angolo della regione, con team tematici al 75, siano i temi pioggia, riflesso, schermoluce ecc.

Questi allenatori offrono sfide favolose e questa missione è stata quella che ho apprezzato maggiormente perché anche con team forti puoi soccombere (questo finché non ho tirato fuori le strategie serie come Dusknoir con nube e Sawsbuck barriere/tuononda).

L’aspetto bilanciamento soffre dunque, langue proprio, ma il gioco è stato comunque pensato per donare lotte degne di questo nome anche se prima di affrontare Yanmega devi menare Yanma al 70 che non ha senso contro qualsiasi altro Pokémon a quel livello, le statistiche non si assomigliano nemmeno.

Le novità del DLC sono essenzialmente estetiche, ma abbiamo anche strumenti utili come il ciondolo esperienza e una sorpresa per chi completa il Pokédex della regione (non così ampio in realtà, con circa 100 ingressi riciclati). Anche i mochi sono nuovi strumenti utili che fanno aumentare perennemente di un punto le statistiche di un Pokémon.

Tutto il resto sono nuovi vestiti e acconciature (un po’ troppo pochi, ma almeno non bisogna stare sempre in arancione o in viola), pose per foto e bastone da selfie, contorno puro e semplice. Hanno aggiunto anche nuove bancarelle per il cibo in cui finalmente vediamo chiaramente come vengono impiegate le bacche in cucina. I Nuovi pokémon sono molto forti e insieme possono costituire un team intero di leggendari o pseudo, comunque con statistiche molto elevate.

Conclusione

La Maschera Turchese è un’ottima espansione per un gioco come Pokémon Scarlatto e Violetto che ottimi non sono, quindi va tutto visto in prospettiva, si parla di un angolo di mondo ben costruito per i limiti imposti dal gioco base. Un’esperienza cui non credo si debba rinunciare possedendo il gioco base e che farà comunque piacere agli appassionati viste le chicche analizzate in questa recensione.

Al netto di qualche calo di tono nella campagna principale abbiamo un prodotto ben confezionato che riesce a risvegliare nel giocatore la volontà di esplorare e di affrontare anche il giocatore singolo con più minuzia e intraprendenza. Poi non prendiamoci in giro, brutto che sia, Pokémon è sempre Pokémon e in quanto tale offre esperienze speciali.

Questo DLC è rispettoso dell’utenza, cosa non scontata per un DLC e riesce a farsi apprezzare anche contemporaneamente al gioco principale. Siamo a tutti gli effetti di fronte a una buona espansione, niente di trascendentale, ma è sicuramente apprezzabile, sia da giocare dopo l’avventura a Paldea, che durante portandosi dietro Pokémon valenti da Nordivia.

Consigliamo questa espansione a chi nonostante tutto ha apprezzato Scarlatto e Violetto, ma anche a chi deve ancora cimentarsi nella sua caccia al tesoro, così potrà iniziare a scoprire con noi quale sia il reale tesoro dell’Area Zero.