640px Ladri di biciclette film

Tra i film italiani da riscoprire, vi ho parlato di “Roma città aperta”, che è considerato il primo film neorealista.

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Oltre a Roberto Rossellini, un altro importante esponente di questo movimento cinematografico è Vittorio De Sica.

Egli è infatti l’ autore di uno dei più bei film neorealisti, ovvero “Ladri di biciclette” del 1948.

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Trama.

Roma, secondo dopoguerra. Antonio Ricci, un disoccupato, trova lavoro come attacchino comunale. Per lavorare deve però possedere una bicicletta.

Il nostro protagonista, dopo che riesce a comprare la bicicletta, ricomincia finalmente a lavorare,  sperando per un futuro migliore. Proprio il primo giorno di lavoro, però, mentre tenta di incollare un manifesto, la bicicletta gli viene rubata.                                    Antonio rincorre il ladro, ma inutilmente. Andato a denunciare il furto alla polizia, si rende conto che le forze dell’ordine per quel piccolo e comune furto non potranno aiutarlo.

Allora comincia una ricerca disperata di questa bicicletta per mezza Roma.

Il neorealismo di De Sica.

Il film ci mostra una Roma che, come il resto di tutto il nostro paese, sta cercando a fatica di rialzarsi dopo la batosta di un altro conflitto mondiale.

Si vede come le persone cerchino di essere più solidali possibile tra di loro, di aiutarsi a vicenda.

Purtroppo però il nostro protagonista ha la sfortuna che, nonostante venga anche aiutato, non riuscirà a risolvere questo grande problema.

Infatti nonostante cerchi quella bicicletta, poiché essa può significare un futuro migliore sia per lui che per la famiglia, non arriverà a questo riscatto sociale.

Il disagio che prova Antonio ci viene trasmesso con molta efficacia da tante sequenze:

Straziante ad esempio è la scena dove lui e suo figlio vanno in un ristorante.

Loro ossono permettersi solo una piccola parte dei deliziosi cibi del menù, i quali vengono consumati con gusto da persone più ricche nei tavoli accanto.

In questa scena lo spettatore capisce a malincuore che non gli avessero rubato la bicicletta, Antonio avrebbe guadagnato abbastanza da potersi permettere più soddisfazioni, anche per la sua famiglia.

Come molti film neorealisti, “Ladri di biciclette” parla quindi dell’ impossibilità di molte persone di risollevare la propria dignità sociale.

La forma.

La pellicola è stata realizzata con pochi mezzi, addirittura molti degli attori, anche i protagonisti, non sono professionisti, bensì gente comune di Roma.

Questi pochi mezzi però sono assolutamente sufficienti poiché la narrazione attraverso la macchina da presa risulta comunque efficace.

Infatti De Sica riesce a fare un lavoro fantastico soprattutto per quanto riguarda la direzione degli attori.

Lamberto Maggiorani riesce a caratterizzare al meglio il protagonista da lui interpretato.

Bravissimo anche il piccolo Enzo Staiola.

In conclusione.

“Ladri di biciclette” è uno dei più grandi capolavori del neorealismo italiano che vi consiglio vivamente di recuperare.

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