Negli scorsi giorni, a seguito delle rimostranze fatte da parte del Garante Della PRivacy italiano, ChatGPT viene reso inaccessibile a tutti gli IP italiani. Già cerchiamo di dipanare la situazione nell’articolo fatto dal nostro Andrea, tuttavia oggi, grazie alla preziosa segnalazione di uno di voi, vogliamo portarvi la soluzione per continuare ad utilizzare il servizio senza dovervi barcamenare tra VPN e correlati.

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Il 1 Aprile 2023 nasce, dall’idea dello sviluppatore software LorenzCella, all’anagrafe Lorenzo Cella, PizzaGPT. Il progetto, tutto italiano e neanche un gustoso Pesce d’Aprile, mira a restituire al popolo italiano la potenza insita nell’Intelligenza Artificiale del noto ChatGPT. L’accesso al servizio è totalmente gratuito. PizzaGPT, a differenza del figlio di OpenAI, non richiede login o lunghi tempi di attesa per accedervi. Infatti è necessario accedere al sito e sin da subito è possibile utilizzarlo. I log delle conversazioni avvenute tra l’utente e l’IA non saranno salvate neanche nella cache, quindi con un refresh di pagina si reimposterà tutto. Ciò vuol dire che non vi sono raccolti dati delle immissioni di ogni sessione.

PizzaGPT è sostanzialmente identico a ChatGPT, ma come mai? Esso sfrutta il modello “Turbo 3.5” di ChatGPT, la versione più budget-friendly rispetto all’attuale GPT-5, con le API di OpenAI, che sono a pagamento per il creatore. Sostanzialmente, ogni domanda (chiamata) alle API trasmessa comporta un costo al creatore. Per minimizzare i costi, PizzaGPT invia solo la domanda efffettuata ad OpenAI e quindi non tiene traccia di una conversazione. Infatti, se fosse “abilitata” la possibilità di ricordarsi le richieste precedenti, ogni precedente domanda posta verrebbe re-inoltrata, e ciò comporterebbe maggiori costi per lo sviluppatore.

Siete quindi curiosi di utilizzare PizzaGPT, magari accostandoci una deliziosa pizza? Questo è l’indirizzo. Se desiderate supportare economicamente il creatore, questo è l’indirizzo di Stripe.

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