Saints Row, è un gioco che fa per te?

Nell’agosto del 2022 è stato rilasciato Saints Row, quinta aggiunta all’omonima saga, ma non ha ricevuto la risonanza mediatica tipica di un gioco simile. Si tratta di un gioco d’azione Open world, ricco di attività collaterali e ampie possibilità di personalizzazione, in un contesto scanzonato, ma coinvolgente. Sviluppato da Deep Silver Volition, Saints Row offre un’esperienza decisamente sopra le righe, ma altresì allettante e divertente, ecco a voi le ragioni per cui dovreste giocarlo oltre alla bellissima co-op (in ordine: Gameplay, Open World e storia).

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Il Gameplay

Punto cardine di ogni videogioco, è il primo dettaglio che importa quando si passa alle valutazioni. Saints Row è abbastanza solido da questo punto di vista, è molto fedele alle sue radici d’azione assurda, ma si da un contegno, infatti non ricorre ad assurdi espedienti sovrannaturali come il capitolo precedente (Saints Row IV, 2013), si attesta invece su un classico sistema di movimento in 3D dando comunque spazio alla verticalità. I movimenti sono rapidi e possono essere migliorati con dei perks disponibili completando semplici sfide secondarie. La guida è estremamente divertente e responsiva, tranne che in combattimento, dove diventa un azzardo utilizzare il tasto per gli urti, che danneggiano i nemici, ma possono farvi perdere velocità talvolta senza risultati.

Il combattimento è vario e fantasioso, non sarete mai a corto di opzioni, tra attacchi in mischia, armi e abilità, ma sarà bene scegliere in modo corretto la difficoltà di gioco. Infatti gran parte dei nemici saranno dei veri e propri bullets sponges, che richiederanno un gran numero di colpi per finire a terra, ma tra esplosivi e abilità non avrete problemi nemmeno a difficoltà più elevate. Le abilità sono eccezionali e si ricaricano velocemente semplicemente combattendo, molte sono pittoresche, ma tutte sono utili, ciascuna a modo suo, tra fumogeni, granate, potenziamenti, pugni infuocati e trappole.

L’Open World

La struttura Open World di Saints Row è fortemente legata alla storia, infatti più eventi vivrete, più cose saranno disponibili nel mondo. Il tutto è fatto in stile Ubisoft, ma con totale libertà del giocatore, libero di intraprendere le sue attività criminali in ogni modo e in ogni dove. La mappa si basa sul controllo del territorio, dove più un territorio è tranquillo e sotto il tuo controllo, più denaro incasserai periodicamente dal cellulare (il cellulare è una feature principale grandiosa e immediata). Per liberare i quartieri bisogna costruirvi attività, accessibili quando i Saints prendono vita in uno dei primi capitoli. Le attività consentono il controllo del territorio e numerose missioni secondarie di espansione legate alla natura del posto (il meccanico chiede di recuperare veicoli, il signore dei tacos chiede di fermare la concorrenza dei corrieri…).

La personalizzazione incide fortemente per la vostra personale immersione, infatti ci sono così tante possibilità che raramente terrete addosso lo stesso abito troppo a lungo. Il vostro personaggio potrà cambiare aspetto e vestiario in ogni momento da una app sul cellulare, cambiando sesso, voce e tutto il resto a costo zero. La personalizzazione passa anche per armi e veicoli, modificabili in quasi ogni parte, permetteranno anche di accedere ad abilità speciali una volta completata una sfida con l’arma/il veicolo (ad esempio, uccidi 30 nemici da dietro o derapa per 20 secondi). Era parecchio tempo che non mi trovavo davanti un sistema così soddisfacente di attività secondarie e personalizzazione, consigliato specie per la possibilità di giocare in co-op.

La storia

Cruccio e delizia di ogni videogiocatore, la storia può trainare un gioco dalla tecnica mediocre o affossare giochi incredibilmente raffinati. Il caso di Saints Row è a metà. Si tratta di un gioco solido (a scanso di qualche bug) con una bella storia e interazioni magnetiche. Il cast di personaggi è variegato e colorato, tutti sopra le righe, ma comunque simpatici invece di essere buffoni (il rischio c’è quando hai personaggi così). Il cast principale è composto dai tuoi coinquilini, ciascuno con le proprie unicità e aspirazioni, abbiamo Kevin, il DJ cuoco estremamente propenso alle sparatorie, Neenah, la pilota che faceva parte della gang latina della zona, Eli, che vuole solo creare una startup, ma finisce nel mondo del crimine a gestire un nascente impero e infine Snickerdoodle, il gatto dei Saints, con la sua storia e presenza. Ognuno di questi personaggi può essere approfondito e ha la forza di essere estremamente comunicante.

La storia di per se, evitando spoilers, si apre con il giocatore che cerca di pagare l’affitto facendo diversi lavoretti, ma finisce per mandare tutto all’aria e mettersi in proprio, ponendo la propria attività in una chiesa abbandonata sulla terza strada di Santo Ileso, così nascono i Third Street’s Saints. Da qui in poi si incontreranno molte altre persone, si darà luce a un effettivo impero della criminalità, ma non senza problemi, infatti sono tanti i nemici dei Saints e l’atmosfera è resa incredibilmente bene anche in un clima che scalda il cuore nei momenti giusti.

Conclusione

Ci sono molte persone la fuori che sicuramente passerebbero moltissime ore di divertimento su Saints Row, anche perché siamo solo a due mesi dall’uscita e il gioco non ha avuto bisogno di grandi patch migliorative, poiché superflue. In ogni caso gli sviluppatori continuano a lavorare a dei contenuti e a migliorare l’esperienza di gioco per tutti i giocatori. In definitiva, date una possibilità a questo gioco, godrete sicuramente nel farlo. Non traballa quasi mai ed è incredibilmente divertente, non eccellente, ma un gioco che funziona ed è così spassoso, non è da sottovalutare, vale un 8 pieno.

Lasciateci un commento e fateci sapere cosa ne pensate, se siete arrivati fin qua, ecco un‘intervista al gatto che interpreta Snickerdoodle (se è soggetto a limite d’età, andate su youtube).