ai artificial intelligence backdrop

Uno dei generi cinematografici in cui Steven Spielberg si è sempre cimentato con grande successo è la fantascienza.

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Il suo viaggio in questo genere parte dal 1977, quando realizzò uno dei suoi più grandi capolavori, ovvero “Incontri ravvicinati del terzo tipo”.

Riprenderà poi la figura dell’ alieno benevole con ET e in “Jurassic Park” renderà possibile clonare i dinosauri.

In questi film vi è senza dubbio la volontà di intrattenere, ma all’ inizio degli anni 2000, Spielberg decide di approcciarsi al genere in un modo diverso.

Infatti in questi tempi realizza opere ambientate in futuri distopici che,  nonostante intrattengono,  risultano essere decisamente più serie.

Una di queste è “AI intelligenza artificiale”, il quale è in assoluto uno dei film più sottovalutati del regista.

AI Intelligenza Artificiale

Trama.

Anno 2125. Il pianeta Terra è stato devastato dall’effetto serra e dall’innalzamento degli oceani, che hanno sommerso molte delle più  importanti città del mondo.             La tecnologia si è evoluta a tal punto da creare robot incredibilmente evoluti e simili agli esseri umani, i Mecha.                     La Cybertronics, importante azienda produttrice di automi, è riuscita a sviluppare, un Mecha con le fattezze e il comportamento di un bambino, che sarebbe il primo robot in grado di provare un vero sentimento di amore verso un essere umano.                                   Il modello è stato concepito per essere acquistato dalle coppie che non possono avere figli a causa del controllo delle nascite.

Dopo che viene completato il primo esemplare di bambino robot, chiamato “David”, esso viene assegnato  ai coniugi Swinton, Monica e Henry, quest’ultimo dipendente della stessa azienda.                                             I due hanno già un figlio, Martin, che è stato però ibernato a causa di una grave malattia di cui è affetto.

Dopo le prime perplessità, Monica decide di eseguire su David un protocollo di imprinting che faccia in modo che il Mecha la consideri sua madre e provi verso di lei lo stesso amore di un bambino verso i propri genitori.

Proprio mentre la famiglia sembra avere ritrovato la serenità Martin guarisce e torna a casa.

Egli non riesce a considerare David come un fratello e lo tratta con crudeltà dei bambini, facendogli causare degli incidenti. 

Purtroppo l’imprinting eseguito su David è irreversibile, quindi l’unico modo per liberarsene sarebbe portarlo alla Cybertronics e farlo distruggere.                            Essendo profondamente affezionata a David, Monica non vuole che sia eliminato e decide di abbandonarlo in una foresta.

Rimasto solo in un mondo strano e pericoloso, poiché è rimasto colpito dalla storia di Pinocchio, comincia la sua ricerca della fata turchina in modo che possa venire trasformato in un bambino vero.

Ad accompagnarlo nel suo viaggio ci saranno Teddy, il suo orsetto robotico e il prostituto mecha Gigolò Joe.

I temi.

Nonostante sia solo un robot, David, dopo che gli viene eseguito l’ imprinting, riesce ad essere il personaggio con sentimenti nella loro forma più pura.

Oltre che a provare uno sconfinato amore verso sua madre, ha anche la tipica innocenza e ingenuità di qualsiasi bambino.

Infatti è felice di avere una casa e una mamma che gli vuole bene, ma nonostante la sincerità dei suoi sentimenti, lui rimane sempre una macchina.

Quindi è destinato ad essere vittima dell’ odio di cui molti esseri umani sono capaci, e questo lo scopre in toto solo dopo che viene abbandonato fuori dalle mura sicure.

“AI” si potrebbe quasi definire come un film di formazione, che parla della perdita della propria innocenza a causa della società.

Ma chiaramente non manca il complesso dilemma sull’ intelligenza artificiale.

Qui infatti l’ umanità sa benissimo che arriverà un giorno in cui le macchine si ribelleranno  contro di essa e che per lei potrebbe essere la fine.

Questo è il chiaro motivo per cui c’ è così tanto odio nei confronti dei robot e per cui l’ umanità sta man mano perdendo la sua civiltà, rendendo paradossalmente più umani i mecha.

Un film visivamente spettacolare.

Con il suo solito ed incommensurabile talento, Spielberg riesce a creare un mondo futuristico in una maniera credibilissima.

Infatti le scenografie sono assolutamente fantastiche , come anche gli effetti visivi  che, nonostante abbiano poco più di 20 anni, tengono ancora tantissima botta.

Ottimi il montaggio e la fotografia, che risulta continuamente fredda, quasi metallica.

Ma quello che rende ancora più spettacolare questo film è senza dubbio la regia di Steven Spielberg, il quale ci suggerisce dei movimenti di macchina così belli che vi faranno venire i brividi!.

Bravissimi anche gli attori, soprattutto Haley Joel Osment che è veramente impressionante come riesca ad essere un robot ma allo stesso tempo ad esternare i sentimenti di David.

Frances O’Connor è molto brava nei panni di Monica e William Hurt è semplicemente meraviglioso nel ruolo del creatore di David.

Ma una delle performance più interessanti in assoluto è senza dubbio quella di Jude Law, che riesce con grande istrionismo a rendere Gigolò Joe un personaggio veramente fantastico!

In conclusione.

Nonostante sia uno dei lavori più sottovalutati del famoso regista statunitense , è uno di quelli che più racchiude la sua poetica.

Ha i suoi difetti (uno fra tutti il finale), ma è talmente bello visivamente che non riuscirete a distogliere lo sguardo dallo schermo.

Essendo poi un film di Spielberg, “AI” ha anche una grande profondità emotiva, che rimarrà sempre impressa nel vostro cuore!.

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