Le console sono destinate al fallimento? Mat Piscatella, esperto analista di Circana (precedentemente noto come NPD), ha recentemente diffuso un report che evidenzia una tendenza al ribasso nel mercato delle console. Rispetto a qualche anno fa, si registra un calo significativo, con proiezioni future che non promettono nulla di buono. Il cuore del problema sembra essere un calo di interesse generale nell’acquisto di dispositivi dedicati esclusivamente al gioco.

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Il futuro delle console: Un Epilogo Annunciato? 

Nonostante le voci di un imminente declino, le console resistono. Tuttavia, Felipe Pepe, noto appassionato di RPG, storico dei videogiochi e autore del CRPG Book, ha espresso il suo disappunto nei confronti della narrazione dominante nei media mainstream. Da oltre un decennio, l’attenzione sembra focalizzata esclusivamente sui titoli di punta, trascurando una vasta gamma di giochi altrettanto giocati ma meno discussi.

La Voce dei Giochi Silenziati, le console sono destinate al fallimento?

Pepe critica aspramente la sottovalutazione di giochi di successo come Roblox, Brawl Stars e Candy Crush, che nonostante contino centinaia di milioni di giocatori attivi ogni mese, ricevono scarsa attenzione mediatica. Questa tendenza si estende anche a titoli di successo su Steam, che nonostante vendano milioni di copie, rimangono ai margini del discorso pubblico. Esempi lampanti sono Balatro, con 250.000 copie vendute in poche ore, e Dwarf Fortress, che ha incassato oltre 9 milioni di dollari.

Un Mercato Ombreggiato 

Il problema sollevato da Pepe non è nuovo: molti giochi di successo lottano per ottenere visibilità sui media online. Questa mancanza di riconoscimento mediatico non riflette il successo e l’apprezzamento che questi titoli ricevono dal pubblico, creando un divario tra la realtà del mercato e la rappresentazione che ne viene fatta.

In conclusione, mentre il mercato delle console mostra segni di contrazione, non è ancora giunto il momento di decretarne la fine. La discussione sollevata da Pepe apre una finestra su una realtà più complessa, dove il successo di un gioco non sempre si traduce in visibilità mediatica. Resta da vedere come l’industria si adatterà a queste dinamiche in continua evoluzione.

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