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C’ è ancora domani” è il film con cui quest’ anno Paola Cortellesi, dopo un eccellente carriera da attrice, decide di debuttare come regista. 

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La pellicola è letteralmente sulla bocca di tutti. Infatti, essa è diventata il quarto maggior incasso dell’ anno ed è, per un film italiano, non solo l’ incasso più alto di quest’ anno, ma degli ultimi 3 anni ! 

Insomma, un risultato veramente assurdo! 

 Gli spettatori riempiono le sale in un baleno e ne escono estasiati. Per la Cortellesi non c’ era modo migliore di cominciare la sua carriera da regista, non solo perché il film sta avendo un notevole successo,  ma perché ha effettivamente tirato fuori un’opera veramente incredibile.

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La trama.

Il film è ambientato nella Roma del 1946 e racconta la storia di Delia, sposata con Ivano da cui ha avuto tre figli. La donna riveste esclusivamente i ruoli di moglie e madre e tanto basta per definirla. Ivano è il capofamiglia che lavora duramente per portare qualche soldo a casa. Non perde mai l’occasione per sottolineare la cosa, talvolta con un tono sprezzante e altre volte tramite l’uso della cinghia. L’unica persona per cui egli nutre rispetto è quella canaglia di suo padre, un anziano rancoroso e tirannico, di cui Delia si occupa come badante. L’unica in grado di recare sollievo alla donna è l’amica Marisa, con la quale si lascia andare a qualche momento di leggerezza e di confidenze intime.
Con l’arrivo della primavera l’intera famiglia è in fermento per il prossimo fidanzamento della primogenita, Marcella . La giovane spera di convolare a nozze con un bravo ragazzo proveniente dal ceto borghese. Anche Delia ripone le stesse speranza di sua figlia, nonostante abbia accettato per sé la vita che le è toccata, aspira a un matrimonio con un buon partito per sua figlia. Quando le giunge, però, una misteriosa lettera, essa diventerà sempre più determinata a rovesciare quei piani fino ad allora prestabiliti e poter finalmente immaginare un futuro migliore, non soltanto per sé stessa.

Un’opera incredibile.

Girato in uno stupendo bianco e nero,  Il film ha un’impronta fortemente neorealista poiché mostra la miseria in cui è caduta l’ Italia nel secondo dopoguerra. Ma questo è solo il contesto storico di un’ opera che invece si focalizza di un argomento ancora attuale, ovvero il patriarcato. Infatti, il film ha per protagonista una donna che viene costantemente picchiata da un marito che non la apprezza minimamente per i suoi sforzi nel contribuire a “mandare avanti la baracca”, coprendola invece di insulti e umilianti rimproveri e 

non esita a punirla quando lei commette degli errori.

Cosa molto particolare è il fatto che il film non mostra mai una violenza esplicita, infatti le scene dove Delia viene picchiata diventano delle surreali scene di ballo dove lui la “mena a passo di danza”. E vi è un ulteriore sdrammatizzazione attraverso momenti comici e, uno in particolare, di pungentissima ironia. Il finale non ve lo racconto, ma è l’ apice di un importante messaggio che il film veicola con semplicità ma con grandissimo stile, senza spocchiosita’ e che tocca le giuste corde emotive al momento giusto.

La forma.

Paola Cortellesi già dal debutto dimostra di essere una regista piena di idee che la portano a dare al film delle notevoli soluzioni visive, attraverso le quali riesce a rendere suo lo so stile tipico del neorealismo. La regia infatti è molto curata e di un eleganza che nei film italiani è sempre più rara. Essa si dimostra inoltre una brava gestrice degli attori. Nel cast, oltre a lei che è fantastica, ci sono una bravissima Emanuela Fanelli nel ruolo di Marisa, un ottima Romana Maggiora Vergano nella parte di Marcella, un’ eccellente Giorgio Colangeli nel ruolo del padre di Ivano, interpretato da un grandissimo Valerio Mastandrea.

In conclusione.

“C’ è ancora domani” è senza dubbio uno dei migliori film dell’anno e uno dei migliori film italiani di quest’ ultimo decennio. Aggiungo col dire che esso, sia per tematica che qualità, esso meriterebbe più di “Io capitano” (per quanto sia un ottimo film) di rappresentare l’ Italia ai prossimi Oscar. Comunque vi consiglio, se non l’ avete già fatto, di fiondarvi in sala a vederlo! 

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