Il film “Takano Tofu”, diretto con saggia maestria da Mitsuhiro Mihara, ci trasporta in una pittoresca cittadina giapponese, Onomichi, zona prefettura di Hiroshima, dove il negozio di tofu Takano diventa il fulcro di una storia di legami familiari e tradizione culinaria. Il film è presente alla ventiseiesima edizione del Far East Film Festival, in competizione come European Première. Ha una durata di 120 minuti e la prima proiezione risale nel 2023.
Trama e Atmosfera di Takano Tofu.
La trama si sviluppa attorno al rapporto tra il gentile signor Tatsuo e sua figlia Haru, interpretata rispettivamente da Tatsuya Fuji e Kumiko Aso. Ogni mattina, ancor prima dell’alba, padre e figlia si immergono nella selezione dei fagiolini di soia per creare il loro prelibato tofu, che viene poi distribuito sia nel loro locale, sia in un negozietto locale.
La semplicità del negozio diventa un simbolo di continuità e affetto, mentre gli spettacolari paesaggi di Onomichi creano un’atmosfera malinconica ed allo stesso tempo rassicurante, per una suggestività di fondo che è impossibile non notare. Il prodotto esordisce con una caccia al marito perfetto per la figlioletta Haru, con la collaborazione del barbiere e degli amici del gestore del locale; ricerca spinta dalle preoccupazioni del dopo-vita, e sul destino della propria figlioletta, visto l’essere oramai anziano e malato.
Da una ricerca neanche semplice di questa figura, con scene che strappano saggiamente qualche sorriso (da denotare una delle variabili discriminanti, che si confà in una domanda trabocchetto che riporta che squadra sportiva uno tifi…), si scoprono poi numerose carte, che amalgamano il racconto.
Non da poco l’amara discrepanza e discriminazione tra coloro che vengono definiti “hibakusha”, ovvero i superstiti dalla strage di Hiroshima (coloro che sono sopravvissuti all’esplosione della bomba atomica), e di conseguenza della paura dell’intaccamento dei geni dei propri figli.
Il Messaggio e la Bellezza delle Piccole Cose
Il film ci ricorda l’importanza delle radici, della famiglia e della passione per le tradizioni. La vita quotidiana nel negozio di tofu diventa un omaggio alla vita semplice e autentica. La regia di Mitsuhiro Mihara cattura con delicatezza l’animo di questi personaggi e la loro connessione con la cultura culinaria giapponese.
Assistiamo, lungo il film, ad una evoluzione a tutto tondo dei personaggi, dove soprattutto il tradizionalista Tatsuo abbatte alcuni pregiudizi, e riconosce poi i suoi “errori”. E non ci fermiamo solo a questo, visto che viene anche mostrato un inno alla speranza ed alla vita, in diverse scene, di cui vi invitiamo ad apprezzare durante la visione del film. Per questo, preferiamo evitarvi spoiler, basti solo sapere che amore, speranza e fiducia vengono messe in auge.
La Fotografia e la Colonna Sonora
La fotografia del film è un inno alla bellezza delle strade di Onomichi, con i suoi vicoli pittoreschi e le case tradizionali. La colonna sonora, assolutamente definibile delicata e coinvolgente, accompagna il ritmo lento ma avvincente della narrazione. La produzione del film non ha un budget impiegato che può considerarsi esorbitante, e si può tranquillamente constatare che sua semplicità è forse il suo punto forte, che concede ancor più di cogliere l’essenza delle Storie dei personaggi, concedendo spazio all’autenticità.
Conclusione
In breve, “Takano Tofu” è un film che tocca il cuore, con una storia che si insinua dolcemente come il profumo del tofu fresco. È un’opera che celebra la bellezza delle piccole cose e la forza dei legami familiari. Il film è assolutamente consigliato, e va detto che ci sta ogni tanto concedersi un momento di relax, di fronte ad un film che, una volta visto, mette pace mista ad una leggera commozione. Non da poco la scoperta di una tradizione storica, come appunto quella del “formaggio di soia”, anche noto come caglio di semi.