
In questa mia rubrica di consigli cinefili, mi sono accorto di avervi consigliato pochissimi film italiani. Secondo me, questo è veramente un peccato, perché anche il nostro paese ha una grande cultura cinematografica. È vero che oggigiorno il nostro cinema non stia vivendo uno dei suoi momenti migliori, ma esso va comunque sostenuto.
Oltre che dare una chance ai film nuovi (ogni tanto ne escono alcuni veramente interessanti), fa sempre bene anche riguardare i grandi classici. È per questo che oggi vi voglio parlare di un grandissimo cult della commedia all’italiana.
Datato 1966, “L’Armata Brancaleone” è uno dei migliori film di Mario Monicelli, uno dei massimi esponenti di questo movimento cinematografico.

La trama.
Siamo attorno al XI secolo. Un gruppo di furfanti scalcinati ruba una pergamena che garantisce al suo portatore la signoria sulle terre di Aurocastro. Incontrato uno sgangherato cavaliere Brancaleone da Norcia, lo eleggono a loro duce e decidono di prendere possesso di quelle fantomatiche ricche terre. Molte avventure li attenderanno lungo il cammino, ne L’Armata Brancaleone:
- Incontreranno Teofilatto ed i suoi bizantini.
- Occuperanno una città deserta per poi fuggire poiché essa è in preda alla peste.
- Salveranno una stravagante promessa sposa.
- E molto, molto altro…
Il medioevo di Monicelli.
Il film L’Armata Brancaleone ha una comicità che ancora oggi risulta deliziosa. Essa non è basata solo sulla grossolanità dei protagonisti, i quali capitano in situazioni una più delirante dell’ altra, ma anche sul linguaggio. Infatti per questa pellicola è stato creato un idioma immaginario, tra il latino maccheronico, la lingua volgare medievale ed espressioni dialettali.
Molte espressioni di questo film, oltre ad essere icone della comicità, erano addirittura diventate di uso popolare. Ciò che rende particolare quest’opera è che questa comicità viene inserita nell’ oscuro contesto del medioevo. Nonostante prevalga la goliardia, viene comunque mostrato un periodo violento e pieno di contraddizioni e difetti.
La forma de L’Armata Brancaleone.
La regia di Monicelli è ottima poiché nella sua semplicità esalta i costumi e le scenografie, che sono semplicemente perfette.
Molto buoni anche la fotografia e il montaggio.
Ma il figurone lo fa sicuramente il cast. Carlo Pisacane, Ugo Fangareggi, Gianluigi Crescenzi e Folco Lulli riescono a caratterizzare molto bene i loro personaggi. Risultano infatti molto divertenti come la banda sgangherata di Brancaleone.
Ma i mattatori assoluti non potevano che essere Vittorio Gassman e Gianmaria Volonte’. Il primo è sempre stato un grande caratterista, molto abile nei ruoli comici, non a caso è uno dei più apprezzati autori della commedia all’italiana. Invece il secondo stupisce ancora di più, poiché è un un ruolo molto diverso dal solito. Infatti Volontè viene ricordato soprattutto per ruoli più drammatici di una notevole intensità. Qui invece fa ammazzare dal ridere perché è uno “scappato di casa”, spesso messo in ridicolo e in più con la “r moscia”.
In conclusione.
Per riscoprire i grandi classici della buona commedia all’italiana, L’Armata Brancaleone è senza dubbio uno dei più belli da cui potete cominciare. Spero che vi piaccia!






