
Il 28 aprile arriverà qui in Italia “The Northman”, il nuovo film dell’ acclamato regista Robert Eggers.
Nonostante le sue opere fossero totalmente autoriali e non adatte proprio a tutti, esse sono diventate dei cult assoluti tra i cinefili.
Dopo un esordio col botto grazie a “The Witch”, Eggers realizzò una pellicola ancora più particolare di quella precedente.
Stiamo parlando di “The lighthouse” del 2019.

Un film estremamente peculiare.
La trama è la seguente.
L’accanirsi del maltempo costringe i due guardiani del faro di un’isola sperduta ad una convivenza forzata. In questa situazione si scateneranno demoni personali, timori ancestrali e nuove, tormentate pulsioni, in un crescendo di follia e claustrofobia.
Il film risulta estremamente angosciante grazie al senso di angustia dato dall’ ambientazione e da quello che i due protagonisti devono affrontare durante la loro permanenza.
Lo spettatore si immedesima completamente nei personaggi, poiché viene catapultato nella loro durissima routine lavorativa e nella loro insopportabile sensazione di isolamento.
Ed è proprio per questo che il film fa molto effetto.
Alcune scene poi sfociano in un disturbante surrealismo, il quale prende spunto non solo dalle leggende tipiche dei marinai, ma anche addirittura dai miti antichi e dalla letteratura.
A causa di queste scene, esattamente come i due protagonisti anche lo spettatore perde la capacità di distinguere l’ allucinazione dalla realtà.
“The lighthouse” è un horror molto diverso dal solito perché in realtà è impossibile dargli una natura o un significato propri, perché essi dipendono dall’ interpretazione personale.
Un film visivamente impressionante!
Ispirandosi all’ espressionismo tedesco, la pellicola è girata con un intenso bianco e nero, che rende cupissima un’ atmosfera già inquietante di suo.
La regia di Robert Eggers è semplicemente impeccabile, fatta di inquadrature che sembrano dei veri e propri dipinti e movimenti di macchina lenti.
Ottimo il montaggio, eccellenti i costumi e le scenografie, per non parlare poi di una colonna sonora molto suggestiva.
Da lodare assolutamente sono le interpretazioni dei soli due attori presenti in tutto il film (senza contare quella che fa la sirena)
Willem Dafoe e Robert Pattinson dimostrano di avere una chimica assurda assieme.
Pattinson qui da la sua interpretazione più difficile e molto probabilmente la sua migliore, che dimostra la sua notevole maturazione recitativa.
Dafoe è semplicemente fantastico perché avendo un volto grottesco, doppio, riesce a incutere una timorosa follia grazie anche alle espressioni.
Ricordando tra l’ altro che è un film ispirato all’ espressionismo, era molto importante per loro usare bene anche il linguaggio del corpo.
In conclusione:
“The lighthouse” è un film strabiliante, potentemente visionario e che trasmette sensazioni forti.
Se non l’ avete ancora visto, recuperatelo subito perché è veramente indimenticabile.