Ben Affleck è sempre stato un personaggio pieno di alti e bassi nel mondo del cinema, infatti non sempre è riuscito a dare interpretazioni soddisfacenti o a partecipare a film decenti.
Ma nonostante ciò, sembra che abbia trovato più apprezzamento da dietro la cinepresa invece che davanti.
Infatti dopo aver diretto i notevoli Gone Baby Gone e The Town, nel 2012 diresse il suo film più amato sia dalla critica che dal pubblico, esso è Argo, un thriller basato su fatti realmente accaduti.
Argo: rivoluzione islamica e Iran.
Siamo nel 1979 nel corso della rivoluzione islamica, alcuni militanti fanno irruzione all’ambasciata statunitense in Iran e solo 6 funzionari riescono a sfuggire alla cattura, che si rifugiano presso la residenza dell’ambasciatore del Canada. Conscio del fatto che i rivoluzionari iraniani ben presto potrebbero rintracciare e catturare i fuggitivi, il governo statunitense (in collaborazione con le autorità canadesi) incarica l’agente della CIA Tony Mendez, esperto di operazioni sotto copertura, di organizzare un piano di liberazione.pianifica così una missione di copertura nella quale i fuggitivi fingeranno di essere una troupe cinematografica canadese che sta esplorando dei paesaggi “esotici” per la realizzazione di un film di fantascienza.
Era molto difficile far sì che questo film non risultasse eccessivamente patriottico, ma Affleck sorprende tutti realizzando un film sofisticato, che non ha la minima intenzione di celebrare il suo paese stucchevolmente, ma vuole semplicemente raccontare (abbastanza fedelmente) una storia veramente accaduta che si prestava perfettamente ad una trasposizione filmica.
Storia avvincente ed ottima sceneggiatura.
Questa storia è resa così avvincente grazie ad un ottima sceneggiatura senza momenti morti e con ottimi dialoghi. Questa sceneggiatura è stata resa al meglio da Affleck, che azzecca il ritmo e mette in gioco una regia molto ben curata, assolutamente non banale e con dei bei guizzi. Vi é inoltre un ottimo utilizzo della camera a mano.
Su Argo ottimi anche il montaggio e la fredda fotografia e le musiche di Alexander Desplat sono un ottimo commento al film.
Ben Affleck, oltre che a fare il regista, interpreta il ruolo del protagonista, un ruolo che gli calza a pennello e che gli ha permesso di dare una delle sue migliori performance in assoluto, fantastici anche Bryan Cranston, John Goodman e Alan Arkin.
Questo film diede ad Affleck tanta gioia, perché oltre ad aver finalmente convinto tutti del suo talento registico, è riuscito anche a vincere l’ oscar per il miglior film, e sarebbe un eufemismo dire che se lo meritava, perché è veramente un film straordinario.
Se non l’ avete ancora visto, che aspettate a recuperarlo? Nel frattempo, potete proseguire la lettura con la recensione di Sospesi nel Tempo, o Giù La Testa.
