Man in love è un altro del centinaio di titoli appartenente al roster cinematografico del Far East Film Festival 23. Tra le varie sezioni, esso si identifica come la prima première del film su un festival a livello internazionale: la primissima proiezione risale al 1 Aprile 2021, ed è diretto da Yin Chen-Hao. Probabilmente ricorderete il regista per diversi spot pubblicitari ed un video musicale virale di EggPlantEgg, ovvero Back Here Again. La pellicola appartiene sostanzialmente ai generi quali romantico e drammatico, con delle punte di momenti che fanno strappare un sorriso ogni tanto.
Ai cinefili dell’oriente, il titolo “Man In Love” non sembrerà nuovo. Ebbene sì, avete ragione. Infatti questo è un remake dell’originale girato nel 2014, sotto il taglio di un altro regista. Piazzatosi al sesto posto come campione d’incassi, 41 giorni dopo la prima proiezione, il pubblico locale (Taiwan) ha apprezzato il lungometraggio, seppur esso stesso racconti una storia “già vista”.
Nel film percorriamo le avventure di A-Cheng, un ragazzo che lavora per una organizzazione malavitosa. Egli, assieme ad altri, pensa a fare quadrare i conti a livello economico, verso tutte le persone che sono in debito. Tuttavia, anche se all’inizio descritta così può sembrare una persona dura e senza scrupoli, Chiu (A-Cheng) non è proprio così. Dove lo ritiene necessario, il ragazzo risparmia diverse persone che sono in evidente difficoltà. Quindi, al di sotto di una maschera da duro e persona apparentemente senza scrupoli, si nasconde un ragazzo che vive di sofferenza, disagio e che comunque quel qualcosa di buono ce l’ha.
Man in Love, due mondi distinti che coesistono.
Può sembrare difficile da immaginare, tuttavia Man In Love riesce a far coesistere due mondi, ovvero malavita e relazioni sentimentali. Infatti cominciamo ad intravedere quel qualcosa di buono quando il ragazzo, assieme ad altri, si reca in un ospedale per battere cassa nei confronti di un uomo in coma. Lì il nostro protagonista trova la figlia dell’uomo, Hao-Ting. Lì scatta qualcosa in lui: cerca di agevolare la ragazza circa al debito del padre, corteggiandola in un modo del tutto singolare. Le propone, al posto del corrispettivo economico, di vedersi per un tot di giorni. Quando un giorno sarà svolto, lui riempierà le caselle della scheda da lui predisposta. Una volta terminate le caselle, il debito si potrà considerare estinto.
Seppur all’inizio, per più volte, il nostro A-Cheng è respinto, alla fine la ragazza vede in lui il buono che c’è, cominciandosi un po’ alla volta a fidarsi. Non tutto può andare rosa e fiori, però, con diverse cadute e problemi che i personaggi del film incontrano, lungo la storia. Per il resto, vi invitiamo a prendere visione del film, in questa versione rinfrescata. Presenta una sceneggiatura che collima con la versione del 2014, mettendo in risalto aspetti comici e dando una sistemata dal lato storico e narrativo.
Continua a leggere la recensione di Death Knot, Please Don’t Save Me, Assassins o Zero to Hero.
