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Oggi mi piacerebbe parlarvi di un altro film di Martin Scorsese, ovvero “Shutter Island”. Uscito nel 2010, esso è un film diverso dalle solite opere del regista italo americano. Infatti, egli si cimenta in un genere da lui mai affrontato prima d’ ora, ovvero il thriller psicologico. Nonostante l’ autore si sia in futuro pentito di aver girato questo film, “Shutter Island” è una delle opere che più mostra la versatilità e, ovviamente, l’ enorme maestria di Martin Scorsese. Inoltre, negli anni a venire è diventato anche un cult del cinema contemporaneo.

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shutter island

La trama

Il film è ambientato nel 1954.  Gli agenti federali Edward Daniels e Chuck Aule vengono inviati su un isola che è sede di Ashecliffe, un manicomio per criminali della peggior specie. I due devono indagare sulla misteriosa scomparsa di Rachel Solando, una delle pazienti più pericolose. Le indagini risulteranno molto più complicate per via degli strani atteggiamenti del personale che ostacolano le indagini. Inoltre, Daniels allo stesso tempo è continuamente tormentato poiché questo posto rimanda alla sua mente il suo terribile passato, il quale sembra ripresentarsi proprio ad Ashecliffe.

Un thriller sulla psiche

Il film si basa tantissimo sulle atmosfere, infatti fin dall’ inizio Ashecliffe viene mostrato come un posto spaventosamente sgradevole, a momenti quasi spettrale. Esso è infatti un manicomio per pericolosi criminali che, con le sue mura e i recinti elettrificati, ricorda molto un campo di concentramento. Il paradosso è infatti che nel manicomio, a detta del primario, il dottor Cawley, si cerca di prendersi cura dei pazienti per provare a restituirgli l’ umanità perduta, ma il posto è molto simile ad uno in cui sono state commesse le più grandi atrocità della Seconda guerra mondiale. Ed è qui che si va a scoprire il passato del detective Daniels, il quale ha vissuto la sua traumatica esperienza da militare a Dachau. In quel posto lui ha commesso violenza, esattamente come i criminali rinchiusi ad Ashecliffe. Ma lui non è di per sé un uomo violento, bensì un uomo di violenza, ovvero che ha spesso dovuto avere a che fare con la violenza, motivo per cui la sua psiche, per quanto non sia malata, è in un certo senso più tormentata di quella dei pazienti del manicomio. E come se non bastasse, egli ha perso la moglie, uccisa da un criminale che egli ritiene rinchiuso proprio lì, ad Ashecliffe. Il film, anche per un altro motivo che è meglio non spiegarvi per evitare spoiler, parla quindi della fragilità della mente umana, la quale può essere urtata, nonostante tutta la forza di volontà che una persona può avere.  Comunque il film è un thriller molto avvincente poiché la trama di svolge attraverso situazioni molto paradossali che continuamente mettono dubbi agli spettatori.

La forma

La regia di Martin Scorsese è piena di guizzi spettacolari e la fotografia, fredda e tagliente è semplicemente perfetta.  Ottimo il montaggio e Dante Ferretti fa un lavoro stratosferica per quanto riguarda le scenografie. Le musiche sono molto efficaci a rendere ancora  più inquietante il film, che già con le sue potenti immagini trasmette una forte angoscia. Il cast è a dir poco meraviglioso. Esso è guidato da un Leonardo DiCaprio  fenomenale come sempre e comprende un bravissimo Mark Ruffalo, un eccezionale Ben Kingsley, un’ ottima Michelle Williams e infine, anche se compare relativamente per poco, il grande Max Von Sydow.

In conclusione

“Shutter Island” è un eccezionale thriller psicologico diretto con grande maestria da Martin Scorsese.  Questo è senza dubbio uno dei più grandi cult dei nostri tempi. Se non l’ avete visto, vi consiglio di farlo  subito!

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