Oggi è una ricorrenza molto particolare, per molti ragazzi e ragazze, famiglie, che sicuramente ci leggono nei nostri articoli. Il 2 Aprile 2022 è una giornata dedicata alla sensibilizzazione sull’autismo (d’ora in poi “Giornata dell’autismo”). Quest’anno ci sentiamo di dedicare un articolo alla ricorrenza.

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Giornata dell’autismo, si commemora la ricerca, sensibilizzazione ed il cambiamento.

Questi ultimi 20/30 anni sono stati un glow up tecnologico pazzesco, e come per la tecnologia, anche la ricerca e la sensibilizzazione nei confronti di determinati temi si fanno sentire. Autismo, una parola, mille significati. Anche il mondo del gaming, cosplaying e le svariate passioni nerd hanno contribuito nell’aiutare in questa tematica. C’è chi spesso identifica questo mostriciattolo d’appartamento esclusivamente ai non verbali, ai vocalici, persone con difficoltà varie non per forza autismo. Persone che annoni fa spesso venivano considerate non integrabili in un contesto quale la società o lavorativo.

Ebbene, non è mai stato così. Spesso capita di vedere persone, definite come autistiche, che, ragazzi, si sanno comportare meglio della gente che non ha quella diagnosi. Ognuno a modo suo ha le sue difficoltà, non esisterà mai una persona normale al 100%. Siamo tutti strani, un po’ autistici a modo nostro. Chi ha la fissa per determinate cose, chi ha delle caratteristiche considerate non normali da un finto modello di società perfetto. D’altronde, ragazzi, sapete che noia se tutti fossimo uguali, stampati in serie e con passioni o stranezze identiche? Il mondo sarebbe una palla colossale.

Popolo di gamer, cinefili, mangaka di quartiere, o qualunque passione voi abbiate. Il 2 Aprile è una ricorrenza che è un traguardo, un obiettivo, una missione. Non è solo sensibilizzazione sull’autismo, ma una ricorrenza, giornata dell’autismo, che ci ricorda in maniera viva i grandi passi che la società e la ricerca stanno facendo. Principalmente composta da gente che mette il cuore e dedica il suo tempo, la sua vita ad aiutare il prossimo, ad affiancarlo, a consigliarlo, a permettergli di condurre una vita quanto più normale.

Spettro autistico, cos’è, si mangia?

Lo spettro autistico, questo l’appellativo attualmente corretto da manuale, non è una malattia, bensì una condizione, un modo diverso con cui il cervello funziona. Ciò che è normale per una persona, non può quindi esserlo per gli altri. “Io”, persona, sono autistico, non ho l’autismo, e non è neanche una condizione in cui uno si deve vergognare.

Ognuno di noi pensa, risolve problemi, agisce in modo diverso. Non esisterà mai un modello standard! Per rendervi più chiara la cosa, vi facciamo un esempio banale, ma utile. Prendete un paio di bottiglie di vetro, di plastica, di alluminio, vedete voi, ma diverse. Ognuna avrà sicuramente una forma diversa, e un collo di bottiglia e filettatura diversi. Molto probabilmente, a meno di un colpo di fortuna, non riuscirete ad interscambiare i tappi di queste bottiglie. I colli, tappi, filettature sono il nostro cervello, e ogni bottiglia (persona) autistica o meno, ha un collo di bottiglia e tappo (cervello) diversi. È difficile, quantomeno impossibile, riuscire a forzare uno schema univoco compatibile per tutti.

Disabili, ma non rinc*gli*n*ti.

La condizione della disabilità non è sempre visibile, come nel caso di una disabilità fisica (persona in sedia a rotelle, sindrome di down, …). Infatti, gli “autistici” spesso possono sembrare scontrosi, maleducati o irriverenti. La realtà è che il più delle volte non capiscono, capisco, capiamo le cose che ci vengono dette ed il modo. Tendiamo a chiuderci a riccio, ma per paura dell’ennesima delusione e di sbagliare ad esprimerci. Questo perché regolarmente rischiamo di prenderci insulti o rimproveri, semplicemente perché magari comunichiamo male.

È imprescindibile la capacità di riuscire a comprendere come confrontarsi con certe situazioni, e capita che anche le persone “normali” non l’abbiano. Ma attenzione: non è una colpa, semplicemente è conseguenza logica del fatto che tutti noi umani siamo diversi, e perfettibili.

Inclusione… Non far sentire diversi o mettere a disagio gli altri. Questa sembra una definizione che è perlopiù appropriata. Inclusione… Soppiantare la paura del diverso. Qualsiasi difficoltà voi abbiate, problema, affidatevi alle persone che volete e che vi vogliono bene, sapranno ascoltarvi. C’è sempre il momento ed il modo per lanciare la palla e farsi sentire. Buona giornata dell’autismo a tutti, che siate gamer o qualsiasi passione voi abbiate. Sono autistico, e non me ne vergogno.

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