Bentrovati alle recensioni delle location di Hitman 3, questa settimana si vola in Cina, nella megalopoli di Chongqing. A breve avrete la recensione completa dell’esperienza complessiva di Hitman 3 con rimandi alle recensioni delle mappe. Per ora eccovi la quarta puntata delle recensioni.

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Luogo e personaggi

Appena arrivati a Chongqing ci sentiremo in un mondo diverso dal solito, neanche farlo apposta, dalle atmosfere cyberpunk in stile Blade Runner. Neon, pioggia e cemento ovunque danno all’ambiente la parvenza di trovarsi in una citazione, ma c’è molto più di questo. Dividendo come al solito la mappa in macroaree, troviamo la superficie con il suo impianto urbano piacevole e due grandi roccaforti diametralmente opposte. La zona strettamente urbana è dominata da qualche strada, locali e tetti liberamente esplorabili in quanto sono per lo più zona franca. Le due roccaforti sono il vero problema: una fatiscente che si sviluppa verso l’alto in un edificio in rovina e l’altra molto avanguardistica che scava sotto la città. Nella prima ha sede un gruppo criminale che ha in atto esperimenti sulla psiche umana, nella seconda non c’è niente meno che l’ICA con il suo server più importante.

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Aggirarsi per la città come ho detto è semplice, ma negli edifici importanti ciò risulta più difficile a causa della presenza massiccia di guardie che si riconoscono tra di loro notando immediatamente un infiltrato. Ciò che va a nostro vantaggio è il fatto che esistano almeno 5 travestimenti diversi in ogni luogo distinto. Il luogo primario d’accesso ad ogni costruzione sono comunque i tetti, molto sorvegliati addirittura da droni con allarmi e guardie pesantemente armate. Nella sede del’organizzazione mafiosa, ci sarà la possibilità di sfruttare finestre e passaggi esterni per evitare le guardie, mentre all’ICA ci sarà un pass dongle da utilizzare con la fotocamera da hacking per sbloccare numerosi passaggi per i condotti di ventilazione.

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Non c’è molto da dire sui personaggi e gli eventi unici della mappa poiché sono piuttosto banali rispetto a quanto siamo abituati a vedere con Hitman. Se dalla mafia cinese abbiamo degli esperimenti illegali, nella sede ICA si parla di routine e di meccanismi di controllo che per ora non funzionano. Non me ne voglia IOI, ma le missioni cinesi in Hitman hanno sempre avuto queste debolezze, sperando che non sia solo il mio presentimento occidentale.

La Missione

Agente 47 continua la sua collaborazione con Olivia Hall, socia del defunto amico Lucas Grey. In questo particolare frangente 47 sta cercando di rintracciare Diana Burnwood e Arthur Edwards, per ricongiungersi con l’una e mettere fine a Providence. A Chongqing c’è un importante sede ICA e Olivia Hall è convinta che distruggendo il passato di 47 e tutti i suoi dati, loro saranno al sicuro. Per raggiungere tale scopo sarà anche necessario terminare i due bersagli della mappa poiché in grado di sviluppare un siero per fare tabula rasa delle memorie di una persona.

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La missione non è difficile, almeno finché non bisogna fuggire dalla struttura. Tutte le guardie saranno allertate e un incendio si propagherà senza freni. Il giocatore a questo punto dovrà ricorrere a tutte le sue risorse di combattimento per sopravvivere ad almeno 20 guardie per piano.

Giudizio finale

Chongqing è una buona mappa, interessante e innovativa, ma non garantisce troppa varietà all’approccio e le strade con i pochi edifici accessibili non la rendono interessante da esplorare. È chiaro che il focus fossero i quartieri importanti, ma Hitman è meglio di così come dimostrano mappe simili nel concetto ma migliori nella resa.

Mappa precedente: Berlino

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