
Un film che in questo momento sta suscitando abbastanza interesse è “The pale blue eye” di Scott Cooper.
Dopo una distribuzione limitata al cinema, la pellicola è stata messa disponibile su Netflix. In sala avrebbe quasi sicuramente floppato, ma la speranza è che attraversa la piattaforma di streaming possa avere la visibilità che merita. Non si tratta di un capolavoro, ma sicuramente è una pellicola stimolante e che potrebbe piacervi.
Ed è proprio per questo che oggi voglio parlarvi di “The pale blue eye”.

La trama.
Nel 1830, al detective in pensione August Landor viene chiesto di indagare su un delitto avvenuto all’Accademia militare a West Point.
Le circostanze si rivelano assai inquietanti poiché il corpo è stato trovato impiccato e violato attraverso l’ estrazione del cuore.
Landor si fa aiutare da un altro cadetto che ha espresso interesse per il caso, Edgar Allan Poe, il quale si dimostra un utilissimo e brillante collaboratore. Gli omicidi però continuano e la caccia al colpevole diventerà sempre più intricata.
Un thriller assolutamente non male.
Nonostante abbia un problema di ritmo, poiché la parte centrale è un filino esageratamente dilatata, il film risulta comunque intrigante. La storia è semplice, abbastanza classica ma ben sviluppata e con un buon colpo di scena finale. I personaggi sono ben caratterizzati, soprattutto i due protagonisti che sono quelli in assoluto più interessanti. Nonostante la pellicola sia un giallo abbastanza inquietante, che appunto richiama alle opere di E.A Poe, ha anche una forte componente drammatica. Essa infatti, oltre ad essere una critica alla eccessiva rigidità militare, è anche una storia ricca di malinconia. Il punto di maggiore forza del film sta nel modo in cui viene costruito il particolare rapporto tra Landor e Poe. I due infatti cominciano una strettissima collaborazione che, diventando anche una bizzarra amicizia porterà entrambi ad affrontare i loro drammi personali.
La forma.
La regia di Scott Cooper è molto semplice, assolutamente senza pretese. Essa però si poggia su una gelida e suggestiva fotografia e su costumi e scenografie molto curati.
Buoni anche la colonna sonora e il montaggio. Le interpretazioni di sono tutte quante di altissimo livello e il cast è veramente di primo ordine. Esso comprende anche i bravissimi Toby Jones e Robert Duvall. A dominare la scena però sono Christian Bale e Harry Melling, i quali interpretano i due protagonisti con una chimica fantastica. C’ è da dire, però, che Melling quasi ruba la presenza scenica a Bale, poiché recita alla perfezione nel ruolo del personaggio più affascinante e meglio riuscito del film.
In conclusione.
Se non sapete cosa guardare su Netflix e non avete ancora visto “The pale blue eye”, vi consiglio di vederlo. Non sarà un film di chissà quale grandiosità, ma sicuramente vi regalerà una visione piacevole!