Il tema della trasformazione e del cambiamento è sicuramente qualcosa che affascina e mette curiosità. Non sono pochi gli anime e i manga in cui esso rappresenta il fulcro dell’intera narrazione. Vedremo adesso insieme quali sono le principali opere.

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Lo scarafaggio e la deumanizzazione di Kafka

In caso non sappiate di cosa stiamo parlando, Franz Kafka era una scrittore boemo, nato nel 1883 da una una famiglia ebrea. Tra i suoi scritti più celebri abbiamo “La metamorfosi”, “il processo” e “Il castello”. In questi, Kafka esprime un profondo senso di alienazione, di conflittualità con sè stessi e una brutale angoscia di vivere. Ne “La metamorfosi” egli descrive la vita di un uomo qualunque, Gregor Samsa, che si troverà improvvisamente svegliato nel corpo di uno scarafaggio umanoide. Il cambiamento drastico e drammatico ovviamente non lascerà vita facile a Samsa

In quali animanga lo ritroviamo?

Alcune di queste opere, in via diretta o indiretta, esprimono già da subito l’intenzione dell’autore a rifarsi sul pensiero di Kafka. Tra questi primi tra tutti abbiamo Tokyo Ghoul: il protagonista Kaneki è un amante della lettura e si rende conto da solo della sua vicinanza con Samsa. Il non appartenere né al mondo dei ghoul nè al mondo degli umani scaturisce in Kaneki una forte crisi interiore di identità e di rigetto di sé stessi, dovuti ad un rifiuto della società. Si potrebbe ipotizzare che anche il personaggio di Eren in Attack On Titan sia stato pensato allo stesso modo.
Dopo il successo di Tokyo Ghoul sempre più autori si sono avvicinati al personaggio mezzo umano e mezzo “mostro”: possiamo vedere Itadori Yuji (mezza maledizione) di Jujutsu Kaisen, Hibino Kafka (il cui nome è appunto ispirato dall’autore Kafka) da Kaiju n.8, Denji da Chainsaw Man e molti altri ancora.

In che modo vengono sviluppati?

Prendiamo in esame Tokyo Ghoul, in quanto più di tutti si occupa di esplorare l’iter psicologico e sociale del suo protagonista. La vita serena e tranquilla dello studente, seppur conscio delle atrocità del mondo reale popolato dai ghoul, viene troncata dal suo diventare egli stesso un mezzo ghoul. Esattamente come in Kafka, il protagonista si ritrova nei panni di un ruolo che non gli appartiene, provocando quel senso di ambiguità dovuta a una non coincidenza di ruolo sociale e identità. Il soggetto diventa quindi costretto a isolarsi e alimentare un odio verso la sua condizione di impotenza nei confronti del destino crudele. L’intera società diventa crudele nei suoi confronti, seppur egli sia senza una effettiva colpa. La differenza cruciale però sta nel modo di pensare giapponese che è prettamente ottimistica nei confronti delle avversità. Mentre Samsa si lascerà morire, i personaggi giapponesi trarranno degli insegnamenti dalle sofferenze, che li rendono sempre più forti.

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