Può sembrare effettivamente una domanda stupida a cui risponderemmo con “sono solo fumetti giapponesi”. Tale affermazione non è sbagliata, ma all’interno della loro patria hanno tutt’altro uso.
Mentre in Occidente compriamo manga per leggerli, in Giappone sono perlopiù acquistati da collezionisti, molte volte comprati in confezioni decorate disponibili quasi limitatamente in Giappone.
Tutto ciò accade perchè in Giappone è diffusissimo l’uso di riviste settimanali o mensili (tra le più famose la Weekly Shonen Jump di Shueisha). All’interno di queste riviste vengono raccolti e pubblicati i singoli capitoli di diverse opere. Allo stesso modo, in continua crescita, esistono piattaforme online a cui ci si abbona per poter leggere una moltitudine di manga diversi in continuo aggiornamento.
Per questo motivo le scan che noi leggiamo per essere sempre aggiornati vengono pubblicate un capitolo alla volta. (ricordiamo anche perchè non dovresti piratare anime/manga)
Successivamente le case editoriali selezionano le opere più interessanti per poi raccogliere i capitoli in volumi, solitamente quelli più comuni sono i tankobon.
Interessante è vedere, come in questi ultimi anni, questo settore si stia arricchendo a vista d’occhio. Il Report Annuale del Mercato delle Pubblicazioni, infatti, ha riportato una crescita del valore di mercato di 3.6%, per un totale di $14.70 miliardi. Questo dato non comprende soltanto i manga, ma anche riviste (fisiche e non) e piattaforme a scorrimento verticale come Webtoon e Smartoon. Soltanto i manga, tra il 2019 e il 2020, andarono incontro ad una crescita del 23%






