Strappare lungo i bordi è stato prodotto e rilasciato da Netflix il 17 novembre 2021, e a distanza di soli 2 giorni ha già conquistato tutti. L’opera di Zerocalcare è un capolavoro che resterà tale a prescindere dallo scorrere del tempo.

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Zerocalcare ci racconta una storia a suo modo, con personaggi senza troppe sfaccettature che però, in verità, ne hanno molteplici. Strappare lungo i bordi ti fa ridere mentre ti prende a mattonate. Parla non al cuore dello spettatore ma proprio alle viscere, grazie soprattutto a quel misto di sospensione della realtà nella quale siamo trasportati durante i dialoghi tra il protagonista e l’armadillo.

Nel corso delle puntate lo spettatore viene portato a delle consapevolezze che sono dentro di noi, ma che ignoriamo o peggio che ci opprimono costantemente. Strappare lungo i bordi ti fa sentire meno solo al mondo. Ogni frase è nel posto giusto, ogni tempo comico serve a colpirti ancora più forte e a ogni colpo ti fermi, perché non puoi rimanere impassibile di fronte a tali sensazioni.

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Strappare lungo i bordi è un percorso nelle paure che possono attanagliare ognuno di noi, attraverso una narrazione che porta lo spettatore a non prendere di petto il problema. È infatti presente una sempre maggior presa di coscienza che ci fa ricordare di aver già vissuto situazioni del genere e, anche se ci siamo sentiti così, non significa che non andiamo ugualmente bene.

Alla fine dei conti anche se non riusciamo a strappare bene lungo i bordi predefiniti e il pezzo di carta si rovina, va comunque bene: “Perché alla fine tutti i pezzi di carta sono buoni per scaldarci”.

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