Grazie a Ronin, figlio degli anni d’oro che oggi chiamiamo con un velo di malinconia come Retrogaming, andiamo ad intervistare Doctor Game. Infatti il figlio degli anni 80 ha un canale YouTube che vanta 75700 iscritti e che da considerevoli anni cura argomenti rètro. Inoltre, con una precisione chirurgica, ci trasmette le gioie di quegli anni, con argomenti originali. Chiunque voglia ripercorrere le tappe del gaming dagli anni d’oro, Arcade, una tappa obbligatoria è proprio nel canale YouTube di Doctor Game. Inoltre, se siete netflixopati, una ulteriore tappa è High Score, la serie Netflix che ci racconta il passato arcade a forza di colpi sul cabinato… e non solo!
Caro Doctor Game, innanzitutto ti ringraziamo per aver accettato l’intervista. Parlaci del tuo primo approccio col mondo videoludico. In pratica quale è stata la prima volta che hai visto un videogioco e qual era?
Qui bisogna scavare molto indietro in una passato ormai dimenticato. Credo che fossero ancora in vita i dinosauri… Ad ogni modo il primo videogame che io ricordi di aver visto è senza dubbio Pac-Man in sala giochi, con il classico cabinato a singola leva. Ero mooolto giovane e non ricordo di chi fu l’idea di portarmi a fare una capatina in quel fumoso luogo di perdizione (probabilmente un cugino più grande), ma da quel momento fu vero amore.
Come i tanti bimbi e ragazzini di allora, al tempo chiedi videogiochi o console per Natale in regalo? Se sì, quali?
Sì, ovviamente, ed era la console che tutti i miei amici, in un modo o nell’altro, si erano procurati in quel periodo: il NES! Diciamo che nel circolo delle amicizie dell’epoca esistevano due fazioni contrapposte, ovvero chi aveva a casa la console ad 8bit di Nintendo e chi invece la rivale targata SEGA, ovvero il Master System. Io, anche influenzato dai miei vicini di casa (incredibilmente danarosi e quindi con la possibilità di mettere le mani sopra a tutte le novità tecnologiche molto prima di altri) reputai la console Nintendo come quella più adatta ai miei gusti. Insomma, il richiamo di Mario fu irresistibile!
Essendo figlio degli anni 80, da ragazzo eri comunque pro Nintendo o pro Sega?
Come puoi immaginare, sfegatatamente PRO-Nintendo! Ero proprio un Nintendaro di quelli spregiudicati e incalliti per cui nulla, oltre alla grande N, era degno di attenzione. Il morbo del fanboysmo è sempre difficile da sconfiggere e miete vittime anche oggi, ma se ne può uscire e io ne sono la prova lampante. Se ci sono riuscito io, tutti possono farlo! Dai sù, metteteci impegno!
Facciamo un piccolo salto temporale. Parlaci infatti proprio di YouTube, come è stato il tuo primo approccio e quali canali segui per primi.
Youtube essenzialmente per me è iniziato per ciò che continua ad essere anche oggi, ovvero come un semplice strumento per pubblicare dei contenuti multimediali. La mia attività di “persona che fa video” (il termine “youtuber” mi ha sempre fatto un effetto poco piacevole) infatti inizia ben prima della comparsa delle piattaforme di video sharing, quando ancora i video li si scaricava “zippati” dai siti e li si guardava con RealPlayer.
Sto parlando del 1996/97, quando misi a ferro e fuoco una videocamera MiniDV, acquistata dai miei per riprendere cresime e comunioni, per organizzare veri e propri cortometraggi e sketch tirando in ballo amici e parenti. Roba brutta eh!
Molti di quei video finirono dapprima su cd da distribuire a chi ne facesse richiesta e in seguito anche online, in un primo momento sul defunto “Google Video” e poi proprio su YouTube (qualcosina si trova anche adesso, ma meglio evitare di cercare, si potrebbe rimanere irreversibilmente traumatizzati :D).
I primi canali che ricordo di aver seguito attivamente furono esteri, come l’Angry Video Game Nerd (inizialmente conosciuto come Angry Nintendo Nerd) ed Angry Joe, mentre nel panorama italiano iniziai seguendo un po’ tutta la vecchia guardia, da Farenz a Willwosh… Niente giudizi, grazie. 😉
Quando hai deciso tu stesso di approdare su YouTube la filosofia del canale era improntata nel retrogaming sin dall’inizio? Era proprio quello il tipo di canale che avevi deciso di aprire?
Il mio canale nacque come supporto alla mia comminity storica che all’epoca era molto attiva, ovvero The Phantom Castle. Un enorme sito-contenitore, con forum annesso, che trattava in modo trasversale tutti gli argomenti nerd esistenti, dai videogame ai fumetti. Diciamo che il sito era un riflesso molto fedele della mia personalità. E infatti era il caos in terra.
Senza la necessità di dover hostare da qualche parte i video che facevo per i partecipanti alla community, forse probabilmente il mio canale oggi non esisterebbe nemmeno.
Videogiochi e pirateria, argomento controverso visto che in parte, alcuni progetti come MAME32, seppur tecnicamente illegali, hanno salvato dall’oblio molti arcade anni 80: Il pensiero del Doctor Game qual è?
Il mio pensiero è che se il mondo degli emulatori non esistesse, bisognerebbe inventarlo.
Aldilà dei discorsi sulla pirateria (che vanno comunque presi con le pinze senza generalizzare), il lavoro fatto da tutti coloro che hanno dedicato anima e corpo nel rendere fruibili a tutti piattaforme spesso destinate al macero beh… credo che sia a dir poco encomiabile.
Il passato del videogioco ha sempre visto unirsi a doppio filo due lati opposti ma indissolubili della stessa medaglia: la componente software e quella hardware. Con l’inevitabile obsolescenza dell’hardware il rischio era che venisse a perdersi anche quella software, configurandosi in una vera e propria tragedia insanabile non solo per gli appassionati ma anche per il panorama culturale informatico in generale.
L’essere riusciti ad affrancare il software dall’hardware ha permesso di evitare (anche se parzialmente) il fattaccio, portando contemporaneamente all’attenzione di un pubblico vastissimo, titoli e serie che avrebbero potuto perdersi per sempre nell’oblio.
Intendiamoci, giocare ad un gioco sul suo cabinato o console originale sarebbe certamente la cosa migliore, ma quando ciò non è possibile allora ben venga l’emulazione.
Oltre ad essere appassionato di retrogaming, abbiamo tutti visto che sei appassionato di retroconsole con una vistosa collezione. Quando hai iniziato la collezione? Quanti “esemplari” hai? Ti manca ancora qualche pezzo alla collezione?
Il concetto di “retrogaming” per me include necessariamente anche tutto il lato hardware della questione. Le console per me sono sempre state il principale passpartout, la chiave d’accesso preferita, per mondi affascinanti che andavano spesso oltre la mia immaginazione, e per questo sono da sempre oggetto delle mie attenzioni ed affetto forse più dei giochi stessi. Era quella macchina che mi permetteva di godere di certe esperienze, era quel pad che mi accompagnava in quelle avventure indimenticabili. Insomma ho sempre avuto il feticcio più per l’oggetto che per altro.
La “collezione“, se così possiamo dire, l’iniziai proprio con il NES, la mia prima console e piano piano (soldi e opportunità permettendo) andai ad ampliarla, dapprima seguendo il normale alternarsi delle generazioni e poi, una volta che potei contare su una minima ma per me significativa indipendenza economica, recuperando anche tutti i pezzi persi per strada in passato. Attualmente sono poche le console che mi mancano, in pratica si tratta solo di roba uscita esclusivamente all’estero o in numeri davvero esigui, ma non dispero: prima o poi riuscirò a mettere le mie mani unte anche su quelle! *segue risata malefica*.
Io personalmente ti seguo da quando avevi poco più di mille iscritti ed ho visto crescere il tuo canale arrivando ad avere più di 75000 iscritti. Non credo che siano tutti come me, figli degli anni 80 che di conseguenza hanno giocato in prima persona quelli che proponi nel canale. Sicuramente molti sono giovani e volevo chiederti se secondo te sei riuscito a far conoscere il retrogaming ai ragazzi di oggi non solo con i tuoi anedotti e curiosità, ma se sei riuscito a far comprare loro vecchie console o emulatori. Hai notato se si sono incuriositi attivamente?
Sì, per fortuna spessissimo mi capita di ricevere feedback da gente anche molto giovane che mi chiede maggiori informazioni su questo o quell’altro prodotto e mi confessa di essersi avvicinata al retrogaming grazie ai miei video. Di ciò non sono solo felice, di più!
Il mio obiettivo infatti è da sempre quello di avvicinare all’argomento quante più persone possibile, meglio se giovani: riuscire a comunicare la dignità del retro-giocare e il rispetto per il passato di un media così affascinante è la cosa più importante di tutte. Sapere che, in qualche modo, sono riuscito nell’intento è motivo di grande orgoglio per me. E’ questo ciò che conta: condividere il sapere e appassionare la gente. Non c’è niente di meglio!
Una volta tolto il camice del dottore (Doctor Game) e tornato ad essere solo Claudio, hai altre passioni?
Una volta ti avrei risposto “Sì, tante!” ma oggi con un lavoro in “real-life” che non da alcuna soddisfazione nè va bene come vorrei, un figlio piccolo a cui tener testa (e non è facile) e i casini della vita di tuti i giorni che erodono l’ultimo briciolo di sanità mentale che mi rimane, direi di no… Non avrei il tempo per altre passioni, ahimè. Quel poco che ho me lo tengo stretto. 😀
Progetti futuri per il canale? Nuove rubriche in cantiere?
Top-Secret! No, non è vero… Attualmente non ho nemmeno il tempo di fare i classici video, figuriamoci imbarcarmi in nuove iniziative… Incrociamo le dita per il futuro! Di certo non dispero.
Doctor Game, grazie per averci dedicato un po’ del tuo tempo e in bocca al lupo!
Grazie a voi per l’invito e… un saluto a tutti i cari pazienti di games-galaxy.it e noi ci vediamo… Al prossimo video!