C’è poco da dire e da fare, lo sappiamo. Infatti i problemi per avere una console ai giorni nostri non mancano, tra friggitrici e nerf arrivati al posto di PS5 e console magicamente scomparse. C’è da dire che è proprio Phil Spencer che porta in causa il problema e cerca di contestarlo al podcast di The Verge.

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In particolare la riflessione che Phil Spencer ci porta in essere riguarda la possibilità a monte di una vendita diretta delle console e non affidandosi a retailer di terze parti. Tra l’altro è proprio questa la domanda postagli.

Molto diplomaticamente il nostro Phil ci risponde così. “Penso che i nostri rapporti di vendita al dettaglio (retailer) siano importanti”, dice. Poi continua a discutere su come i preordini potrebbero funzionare in futuro. “Abbiamo avuto grosse discussioni interne, dovrei essere in grado di prenotare il mio spazio (ordine/preorder)? Metto un po’ di soldi, so che le mie macchine (console) sono costruite il 20 gennaio e le riceverò il primo Febbraio. Abbiamo clienti che lo farebbero oggi.”

Phil Spencer prosegue con l’intervista, parlando dei day one.

Afferma infatti che Microsoft potrebbe stabilire quanto i rivenditori debbano conservare i prodotti per il day one. Inoltre anche quanto si vende attraverso i preorder, anche se, dice, che nel 2020 questo metodo può risultare datato. “Per il day one del 10 Novembre ci metteremo in fila”, spiega. Vogliamo che le persone si sentano come se ci fossero alcune console da acquistare, e non il mero giorno in cui tutti possono andare a prendere la loro console. Non so se questa sia la decisione giusta nel mondo di oggi. Questo è un modo di pensare molto vecchio, quello di mettersi in fila fuori da un negozio, una specie di pensiero dell’ultimo decennio. Penso che dovremmo sfidare noi stessi su questo”.

Per ora questa sembra solo una chiacchierata. Tuttavia non siamo in tempo con questi cambiamenti per fare una differenza significativa per i clienti che cercano di acquistare una Xbox Series X o S. “Penso che questa attività stia andando bene, sia per noi sia per Sony. Entrambi ci siamo lamentati di come sono andati questi preordini e di quale problema stiamo davvero risolvendo e che abbiamo ancora tanti clienti irritati perché non possono ottenere il nostro prodotto”. Conclude dicendo che pensa che spingerà entrambe a pensare a nuovi metodi di vendita (schemi). Questo è solo un preambolo e una raccolta dei punti salienti della intervista. Che ne pensate?

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