Gli Action-Platformers sono uno dei miei generi preferiti e The Messenger è sicuramente nella mia personale Top 5 di quelli usciti negli ultimi anni.
The Messenger è stato sviluppato dai talentosi Sabotage Studio e pubblicato da Devolver Digital, ed è chiaramente ispirato al classico Ninja Gaiden. Il gioco è ambientato in un mondo dove la razza umana è stata annientata dall’armata dei demoni e i pochi sopravvissuti vivono in un villaggio dove si allenano per diventare ninja. Questi ultimi aspettano l’avverarsi di una profezia che vede il ritorno dei demoni e l’arrivo di un eroe leggendario chiamato “Western Hero”. Ed è proprio in questo giorno che la storia ha inizio. L’eroe venuto in salvo contro l’armata dei demoni consegna al protagonista, uno dei ninja del villaggio, un rotolo di pergamena assegnandogli un’importante missione: diventare il messaggero che dovrà recapitare la pergamena ai tre saggi sulla cima del Picco Glaciale. Parte così l’avventura del nostro ninja che lo porterà ad incontrare i saggi, viaggiare in un futuro distante 500 anni e ad affrontare il Re dei Demoni.
Dalla premessa sembrerebbe che la storia e lo stile del gioco siano classici e seri. In realtà lo stile di The Messenger ed i suoi personaggi sono comici ed umoristici. Infatti sul nostro cammino incontreremo alcuni NPC spassosi come lo Shopkeeper, il mercante del negozio che ci venderà potenziamenti, ci darà consigli, farà battute divertenti e ci racconterà storie sconclusionate e deliranti. Alla nostra prima morte faremo inoltre la conoscenza di Quarble, un piccolo demone che ci riporterà in vita quando moriremo deridendoci e facendosi ripagare ogni volta.

Gameplay
Il punto di forza del gioco è però il suo gameplay. Nelle produzioni di questo genere ci si aspetta che i comandi siano precisi e rapidi e The Messenger in questo aspetto non delude. Il nostro personaggio esegue sempre le azioni che gli chiediamo di effettuare con assoluta precisone, le hit box dei nemici non sono mai errate, inoltre l’azione di gioco ha la giusta velocità ed il giusto ritmo. Il Cloudstep è la meccanica cuore del gameplay e consiste nel poter effettuare più salti in successione solo dopo aver colpito oggetti o nemici a mezz’aria. Questa meccanica da sola rende le fasi platform molto interessanti e mai banali, in quanto spinge il giocatore ad imparare ad alternare salti e attacchi con la giusta precisone ed il giusto tempismo. A questa si uniscono ulteriori meccaniche quali l’arrampicata, la planata e il dardo da corda che incrementano progressivamente la complessità e la sfida generali.

Sul nostro cammino guadagneremo i frammenti di tempo che ci serviranno a comprare abilità e potenziamenti dallo Shopkeeper, come ad esempio ulteriore energia vitale o la possibilità di attaccare i proiettili nemici. Personalmente avrei preferito una maggiore profondità di questo aspetto poiché ho acquistato tutte le abilità disponibili poco dopo la metà del gioco ed i frammenti di tempo raccolti da lì in poi si sono rivelati inutili. In ogni caso però tutti i potenziamenti disponibili trovano una discreta utilità ed un effettivo utilizzo nel gioco.

L’avventura, che in totale dura circa 12 ore (un paio in più se andremo alla ricerca di tutti i collezionabili), è divisa in due parti. Nella prima metà avanzeremo linearmente nella storia esplorando le varie aree del gioco. Nella seconda The Messenger si trasforma in un Metroidvania: avremo accesso ad un hub centrale dal quale potremo fare del backtracking per completare le quest necessarie ad arrivare al termine del gioco e/o ottenere tutti i collezionabili.
Inoltre nella seconda parte il mondo di gioco subirà dei cambiamenti: saranno presenti delle fratture temporali che daranno un ulteriore twist alle fasi platform. Quest’ultime si trasformeranno in una sorta di puzzle dove sarà necessario viaggiare avanti e dietro nel tempo attraverso le suddette fratture per modificare lo scenario e riuscire a proseguire ed a raggiungere aree prima irraggiungibili.
La difficoltà di gioco è ben bilanciata con qualche sporadico picco di difficoltà, ma mai nulla di troppo punitivo. I veterani del genere troveranno in The Messenger una sfida piacevole e stimolante. I novizi avranno forse qualche piccola difficoltà in più, ma nulla di insormontabile o che possa rovinare l’esperienza di gioco.

Aspetto
L’aspetto grafico è un altro dei più riusciti della produzione. Anch’esso è diviso in due: il presente è in grafica stile 8-bit Nintendo mentre il futuro è in stile 16-bit Super Nintendo. Ho particolarmente apprezzato la varietà degli scenari che sono davvero ben curati e vanno da una giungla verdeggiante ad un monte innevato, o dall’interno di un vulcano ad un tempio sommerso.
La colonna sonora, composta da Rainbowdragoneyes, è assolutamente stellare e totalmente il linea con gli altri aspetti del gioco. Personalmente l’ho apprezzata talmente tanto da averla inserita nella mia playlist e l’ascolto ancora oggi a distanza di mesi da quando ho finito il gioco per la prima volta. Il dualismo 8-bit nel presente e 16-bit nel futuro si ripresenta anche qui. Infine piccola chicca che mi è piaciuta particolarmente è l’audio completamente ovattato nelle parti sott’acqua.
Il gioco è purtroppo solo in inglese ma una conoscenza base della lingua è sufficiente a comprenderne storia e dialoghi. È disponibile su Ps4, Nintendo Switch, Pc e su Xbox, dove è appena entrato nel catalogo del Game Pass.

Commento finale
I Sabotage Studio sono stati incredibilmente bravi nel creare un’esperienza moderna e fresca in una veste completamente retrò. Il gameplay preciso e stimolante, unito ad un aspetto grafico e artistico curati e ad una colonna sonora piacevolissima, lo rendono un piccolo capolavoro che non può mancare nelle librerie di tutti gli amanti del genere.
Voto
