Sword Art Online: il primo giorno di scuola.
Molti di noi si ricordano il primissimo giorno di scuola. La scuola, tanto discussa dai giovani e tanto amata dai meno. Ed eravamo lì, con la cartella più grande di noi sulle spalle, davanti all’ingresso, in trepidante attesa di cominciare quell’avventura che ci avrebbe portati all’età adulta, ignari di cosa ci avrebbe realmente aspettato dietro quelle celle comunemente denominate “classi”. Quante aspettative nei nostri cuori… e quanti coltelli, allora invisibili, che si celavano alle nostre spalle aspettando solo di pugnalarci.
L’Anime
Sword Art Online (SAO) è proprio come quel primo giorno di scuola, o meglio, quasi.
SAO è un anime che parla di questo ragazzo, Kirito, che insieme ad altri 9999 utenti rimane incastrato in un mondo virtuale, il castello volante di Aincrad. Le regole sono semplici, se muori nel gioco muori nella vita vera, se sali di livello e sconfiggi il boss finale puoi tornare alla realtà (mi chiedo chi vorrebbe tornarci dopo che si ha vissuto in un mondo fantasy lontano dalle incertezze e i dispiaceri della vita).
Il nostro protagonista, Kirito, diventa subito “un pro player beater (beta tester + cheater) spacca cu*i” conosciuto da tutti e allontanato dai molti come sinonimo di pericolo. In pochi gli staranno vicino in questa avventura: il samurai Ryoutarou, il fabbro Gilbert, l’inutile Keiko e l’amorevole Asuna, che dopo l’episodio 14 diventerà la causa della rovina di questo capolavoro mancato. Esatto, capolavoro mancato. Perché come la scuola, all’inizio, questo anime funziona.
Pure il fan service è fatto bene, si, il fan service, peculiarità s*uprata violentemente negli anime degli ultimi anni.
Tuttavia, dall’episodio 14 le cose cambiano e quello che si può definire il vero Sword Art Online diventa, negli ultimi 11 episodi, l’ombra di se stesso.
È possibile vedere l’anime gratuitamente in italiano o in lingua originale con i sottotitoli sulla piattaforma VVVVID
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