L’ex presidente di EA Sports, Perer Moore, prende la parola e si esprime in merito ai pacchetti di carte in-game di FIFA. In particolare troviamo la prima comparsa di questa “valuta” nella edizione del 2008 di FIFA (la versione FIFA 09, per capirci). Ed è infatti proprio in questo periodo che Peter Moore ha in mano il timone della softwarehouse. Ultimamente (e diciamolo, da sempre) c’è una grossa contestazione circa alle microtransazioni nei videogiochi. C’è chi li pone equivalenti alle scommesse d’azzardo o sportive. A cercare di porre fine a questo dibattito è lo stesso ex presidente di EA Sports Peter Moore, che ci fa un discorso molto chiaro del suo punto di vista.

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Peter Moore: i FUT piacciono agli utenti.

In primo luogo, l’ex presidente ci pone in essere il fatto che la cosa piaccia o meno agli utenti. E confrontando i risultati questa cosa piace e riscuote successo (e acquisti) da parte degli utenti. Alle origini c’è da dire infatti che il pensiero alla base risulta azzeccato. È, ci dice Peter, come aprire un pacchetto di figurine… come i pacchetti di figurine dei calciatori. Questo è il principio che c’è alla base della nascita di questo metodo di acquisto. Sai bene o male cosa può esserci in mezzo a un grosso calderone di possibilità e speri nella fortuna di trovare (o completare) quello che cerchi.

Non dimentichiamo poi, come accade per gli Alpha Pack di Rainbow Six Siege, che sono innumerevoli i video dove ci vengono “spacchettati” i pacchetti. Alla redazione Gamesindustry aggiunge che è un qualcosa che piace a molti e da qui deriva la popolarità dei video di unboxing dei FUT.

Penso che sia la sensazione di incertezza che deriva dal non sapere cosa succederà. Poi arrivano Ronaldo o Messi ed è una sensazione stupenda,” aggiunge Peter. “È il mio punto di vista, ma il concetto di felicità per la sorpresa e le scommesse… sono molto distanti l’uno dall’altro. Compri o giochi fino a ottenere un pacchetto d’oro, lo apri e puoi essere felice o puoi pensare che sia un pacchetto schifoso. Non lo vedo come un gioco d’azzardo, di per sé, ma ancora una volta, questa è la mia visione personale da outsider.”

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