Rieccoci qui cari “Spyros”
Eravamo rimasti al “nuovo nemico” dal cerchio giallo sotto ai piedi, il quale ha un’asta elettrificata.
Bene, ricorderete anche, in caso lo faccio io, che avevo parlato di avere un minimo di strategia e abilità più avanti nel gioco.
Ora collegate le due cose, e ne verrà fuori, con quanto accadrà pochissimo dopo, che il colore del cerchio sotto ai piedi indica la debolezza dei “mob”, in questo caso l’elettricità.
Ora vi domanderete come mai, se io sparo fuoco, dovrebbe esserci una debolezza all’elettricità? Ma soprattutto, perché, penserete, se non sto giocando a Pokémon, ci sono delle debolezze?
La risposta la troverete tra poco.

Spyro sblocca il potere dell’elettricità
Proseguendo per il cancello aperto dopo aver battuto il nemico preparatevi, perché ci sarà un’ondata oggettivamente scomoda da affrontare, specie alla luce del fatto che non avremo un vantaggio di tipo, ma non disperate, ci saranno abbastanza gemme rosse per non farvi sconfiggere.
Una volta sconfitta e risolto un altro puzzle, forse il secondo non è una condizione necessaria, ci sarà un’altra cutscene in cui il nostro caro Spyro dopo essere stato colpito da una scarica inizierà a “sputare” fulmini.
Ottimo, ora avete il vantaggio degli attacchi contro gli scagnozzi, usate la catapulta per sfondare il muro (toccatela e trascinate il dito/lo stile) e proseguite per la strada.
Vi spawnerà un nuovo nemico, ora recuperate, se ne aveste bisogno, un po’ di vita e sconfiggete questa nuova orda che vi arriverà e anche l’altro puzzle. Sempre usando la catapulta sfondate la barriera e proseguite verso il prossimo combattimento, qui ci sarà ancora un altro enigma da risolvere.
Piccolo promemoria, ricordatevi di potenziare gli attacchi! Vi lascio il link dello scorso articolo dove ho spiegato come fare.
Continuando il percorso, tra scagnozzi e puzzle, troverete anche nuovi nemici, prima uno scheletro lancia ascia, non molto difficile da sconfiggere, ma un po’ insidioso perché dopo aver attaccato sparisce e si trasporta in un altro punto della zona dove state combattendo, poi un “pesce lanterna”, questo si sarà particolarmente insidioso, perché ha una cadenza d’attacco veloce.

Vi compariranno di nuovo altri scarabei di fuoco, RICORDATEVI che quelli si sconfiggono toccandoli, non provate ad attaccarli, altrimenti vi sconfiggeranno velocemente.
Continuate il percorso e arriverete ad un cancello da alzare.
Dietro quella porta si troverà il primo boss, fidatevi, sarà anche un gioco per ragazzi, ma è veramente tosto, lo dico senza vergogna, mi ha battuto 3 volte. Switchate il soffio in fuoco (tasto R), probabilmente anche per questo ho avuto più difficoltà a batterlo, dato che sono restato fedele all’elettricità.
Il bossfight contro l’Ice King
Il bossfight come meccanica è semplice, dovrete caricare gli attacchi e colpirlo, cercando di schivare i suoi fendenti, abbassandovi o volando in alto, perché fanno abbastanza danno.

Dovrete attaccare e rompere lo scudo del boss per poi attaccare l’armatura, questo pattern accompagnerà tutto il combattimento, sarà un po’ lungo, ma di sicuro non noioso.
Una volta distrutta la prima parte di armatura il boss si sposterà, e si riprenderà il combattimento, fino a quando non romperete anche la seconda parte di armatura. Infine lo scontrò si muoverà in cima al castello dove si giungerà all’epilogo.
Qui però bisognerà distruggere un pezzo di armatura e poi dare il colpo finale al boss.
Una volta sconfitto l’Ice King libererete Volter e tornerete da Ignitus. Verrete allenati dal nuovo “protettore” come già avvenuto in precedenza, imparando gli attacchi di base e la super, ma con soffio diverso, più una nuova combo che vi spiegherà Ignitus.

Superato questo allenamento dovrete proseguire il viaggio per salvare Cyril, il guardiano del ghiaccio, che si trova nella seconda isola.
Bene finiamo qui questa seconda parte, anche perché attualmente sono arrivato in pari col mio progresso di gioco, quindi anche per questo (lo scrivo postumo a tutti gli articoli), alcuni nomi dei mob non sono corretti, li ho letteralmente “scoperti” al capitolo finale.
A presto con il continuo miei draghetti.