Chibnall ha deciso di inaugurare una nuova era di Doctor Who. Fino ad ora la trama della serie si era sempre incentrata su eventi passati delle rigenerazioni che abbiamo visto ed amato, ma la dodicesima stagione ha stravolto le carte in tavole aggiungendo un nuovo passato potenzialmente infinito.
La tredicesima stagione è la prima a sfruttare questo nuovo universo. Questa si discosta del tutto dalle altre perchè sostituisce gli episodi che raccontano storie differenti ma collegate da una trama che si risolverà nel finale con una sola storia che occupa tutti e sei gli episodi.
Nonostante Chibnall sia stato ampiamente criticato per l’undicesima stagione che ha spaccato in due il pubblico è riuscito riscattare il suo nome con le altre due. Devo però spezzare una lancia a favore della undicesima stagione dicendo che il giudizio del pubblico è stato influenzato negativamente dal grande cambiamento che rappresentava. Per fare un esempio nonostante Capaldi sia il mio Dottore preferito, non mi è piaciuta l’ottava stagione solo perchè rappresentava un cambiamento rispetto a quello che era stato il periodo di Matt Smith.
Sulla stagione dodicesima io, come moltissimi altri appassionati, avevo aspettative tanto basse da non guardarla proprio. Quando però sono usciti gli ultimi episodi che sono stati apprezzatissimi ho deciso di recuperarla e mi sono reso conto che avevo sbagliato a sottovalutarla.
Dopo la dodicesima stagione che mi aveva sorpreso ero ansioso di vedere la tredicesima che, come la precedente, mi ha coinvolto e appassionato. Quello che però mi ha deluso è stato proprio il finale forse perchè poco spettacolare rispetto a quello della dodicesima. Nonostante questo non sarebbe alquanto una novità per una stagione di Doctor Who avere come episodio conclusivo di stagione uno speciale, quindi, a questo punto, non ci resta che aspettare il primo dei tre.