Hitman 3 è disponibile già da dieci giorni e chi già lo ha provato, sa quanto le novità introdotte non siano rilevanti quanto le mappe. Perciò recensiremo più che il gioco in sé, le singole mappe, con le loro opportunità e interazioni. La prima mappa di questo capitolo finale è a Dubai, nel fittizio grattacielo Burj Al-Ghazali.
Il luogo e i personaggi
Appena arrivati sul posto il Game Director ci spiega a grandi linee ciò che voleva realizzare in quel livello e come è stato realizzato. Nel momento stesso in cui si entra nell’albergo, il giocatore si ritrova nella location più sfarzosa di sempre, sia per le dimensioni che per i colori e le apparenze degli interni. Questa opulenza si riflette anche sui soggetti presenti nella mappa, sempre eleganti e posati, in pieno stile Hitman. Le guardie saranno particolarmente riconoscibili grazie ai loro abiti particolari, ma non vi daranno troppo filo da torcere.

Il grattacielo più alto del mondo detto “lo scettro” è una location che a primo impatto sembra più piccola e stretta rispetto a quanto è abituato un giocatore di Hitman. Tuttavia è solo questione di apparenze, infatti IO Interactive è riuscita a creare una varietà d’ambientazioni anche a centinaia di metri dal suolo sfruttando ogni superficie possibile, grondaie esterne incluse. 47 non avrà difficoltà a muoversi tra i piani di questa enorme struttura anche senza cambiare abito poiché gli spazi a disposizione sono molto ampi e le guardie diffuse tra le varie stanze.

La varietà degli spazi è fondamentale e in questa mappa abbiamo principalmente 4 scenari: l’inaugurazione, il backstage, l’esterno e la cima del palazzo. L’inaugurazione è la parte centrale della mappa coi suoi eventi che si svolgono in contemporanea in tutte le zone adibite a festa. Il backstage è la parte più ampia perché considera tutte le attività di sfondo della servitù tra corridoi, cucine e operazioni tecniche. L’esterno del Burj Al-Ghazali è un luogo a sé in quanto riesce a collegare tra loro quasi tutte le stanze principali e i piani della mappa. In cima al palazzo troviamo una struttura in una capanna di vetro riccamente ornata con fontane e corsi d’acqua. L’ultimo piano è quello più inaccessibile e difficile da esplorare in prima battuta, ma è dove ci saranno le opportunità migliori per uccidere i bersagli.

La missione
In questa missione, 47 e Lucas Grey devono assassinare due importanti membri di Providence. La missione inizia dall’esterno dell’edificio e gli obiettivi sono Carl Ingram e Marcus Stuyvesant entrambi operativi di Providence che in seguito al rapimento di Arthur Edwards hanno finto la loro morte e hanno cambiato identità sull’isola di Haven. Ucciderli entrambi non sarà difficile, infatti oltre alle storie della missione, certi eventi saranno molto favorevoli all’eliminazione silenziosa dei due bersagli. Addirittura appena entrati è possibile terminare sia Carl che Marcus che si trovano nelle balconate che danno sulla hall. Ma il metodo più divertente è sabotare i loro paracaduti per la fuga oppure colpirli mentre si lanciano con essi. Grey ha particolarmente a cuore questi due bersagli tant’è che suggerirà 47 molto più attivamente di Diana Burnwood per seguire dei percorsi di vendetta.

Giudizio complessivo
Nel suo insieme Dubai è un’ottima mappa, ma su Hitman questa è la prassi. Tra le mappe della trilogia World of Assassination Dubai merita uno dei posti centrali della classifica anche se tra tutte le mappe non ce n’è una brutta. Divertentissima e rigiocabile con tante piccole chicche da scoprire, il Burj Al-Ghazali è il luogo perfetto per iniziare Hitman 3.
Fateci sapere cosa ne pensate e restate sintonizzati per le altre recensioni su Hitman 3