Bentornati cosmonauti! Come state?

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In questo lunedì di festa volevo portarvi nel futuro direttamente da un film d’animazione di 20 anni fa, che per molti sarà un bellissimo ricordo continuando con le recensioni portate nella nostra redazione, qui l’ultima su Zootropolis 2. Sto parlando di Robots!

Ho scelto di farlo oggi perché così, se non sapete cosa fare, vi do un’idea per la serata, o se siete nostalgici vi do quella spinta in più per rivedervi questo bellissimo film.

Locandina film Robots

Un film che a me personalmente è rimasto molto impresso, non so dirvi il motivo, forse perché parla di inseguire sempre i sogni, di non arrendersi mai, non ne ho proprio idea, fatto sta che è un film che ho riguardato recentemente dopo oltre 20 anni e oltre a ricordarmelo per metà come lo avessi visto ieri per la prima volta, mi ha rievocato l’infanzia.

Ma lasciamo stare i sentimentalismi ed i ricordi di infanzia e parliamo del film.

ROBOTS: Trama

Rodney Copperbottom è un giovane robot con il sogno di diventare un inventore, seguendo le orme del suo idolo Bigweld. Vuole davvero realizzare il suo sogno anche per rendere orgogliosi i suoi genitori che lo hanno cresciuto con molti sacrifici e molti pezzi di ricambio “aggiornamento” usati.

Rodney con pezzi usati di sua cugina :)

Rodney decide così di partire per Robot City, insieme a Wonderbot, la sua invenzione, per incontrare il suo idolo e cercare di convincerlo a prenderlo a lavorare con lui realizzando il suo sogno, ma dopo un viaggio per arrivare alle industrie Bigweld MOOOOOOOLTO movimentato e rocambolesco scopre che molte cose sono cambiate….

Rodney e Fender, il compagno di avventure del nostro protagonista interpretato da Robin Williams
Robots: Analisi

Trovo allucinante che 20 anni fa si coniassero film come questo, è oro puro. Magari la CGI si nota di più rispetto ad ora, ma per il resto non sembra per nulla un film degli inizi 2000.

Per non parlare poi di quello che vuole trasmettere, perché in Robots il messaggio c’è, è forte, è chiaro e volutamente è stato reso esplicito.

“Perciò ricorda, che tu sia un robot composto da pezzi nuovi, vecchi o di ricambio, di qualsiasi cosa tu sia fatto, puoi sempre brillare”

Nel film ovviamente fa banalmente riferimento ai robot che popolano questo mondo e ad un bambino questo arriva, ma guardandolo ora da giovane adulto beh, il messaggio colpisce molto forte.

Così come

“Noi non chiudiamo mai il cancello! Sarebbe come chiudere le porte in faccia alle nuove idee”

the bigweld show still1 900w 2

Sono frasi che sentite da bambini non si capiscono davvero, ma solo una volta cresciuti fanno il loro dovere.

Robots, sembra assurdo per certi versi, vista la lontananza con il progresso tecnologico degli ultimi 10/15 anni, quindi un bel po’ dopo l’uscita di questo film, ha anticipato in maniera estremamente precisa il consumismo odierno e l’obsolescenza programmata.

Parlando della sospensione di produzione dei pezzi di ricambio, obbligando i robot a prendere i pezzi nuovi a prezzi esorbitanti, nonostante basterebbe un semplice pezzettino insulso per riparare le cose, costringendoli a venire rottamati.

Un po’ come oggi, se non si seguono le mode e ci si aggiorna in continuo sembra di restare tagliati fuori dal mondo, e ancora peggio, questa logica del non riparare e passare al nuovo si sta allargando anche ai rapporti umani, non si è fermato “solo” agli oggetti.

Trovo che questo sia uno dei punti di forza di questo film (l’attualità delle tematiche), ma anche la caratterizzazione e l’umanità dei personaggi, una caratteristica che riesce a fare la differenza dato che i protagonisti sono dei robot.

Si trattano temi come la solitudine, la tristezza, lo sconforto e la “depressione” con Bigweld,

but youre bigweld you can fix anything

la rassegnazione con Crank, ma anche la caparbietà, la dedizione e il coraggio di voler cambiare le cose con Rodney.

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Rodney con alcuni dei suoi compagni di avventura

Parliamo poi di Fender, la cui voce in lingua originale è del leggendario Robin Williams e doppiato egregiamente in italiano da Carlo Valli.

Personaggio assurdo, perché altre parole per descriverlo non ce ne sono.

Esilerante, fuori di testa, svitato, ma allo stesso tempo con molta saggezza e protettore sia nei confronti di Rodney che dei suoi amici. Movimenta sempre le scene con qualche idiozia o, come per il dialogo con il nostro protagonista nella sua camera (he anche qui parliamone di che camera sia), con qualche dialogo e gran frase per tirare su il morale.

Fa puzzette con le ascelle per tirare su il morale, non funziona, e dopo un piccolo sfogo di Rodney prova a incoraggiarlo A MODO SUO.

Infatti i suoi incoraggiamenti suonano così: “Anche se hai avuto una giornata pesante tieni a mente…Che domani ce ne sarà un’altra!” e continua con “l’ultimo che ha dormito qui si è gettato dalla finestra.”

Capite bene che non è proprio ciò che uno vuole sentirsi dire nei momenti difficili, però è una frase che ha veramente un gran senso.

Dopo questa perla Rodney ricambia con le puzzette e inizia una scena demenziale.

Rodney invece come anticipato un po’ prima è un personaggio che rispecchia bene un ragazzo della sua “età”, con voglia di fare e realizzare i suoi sogni, che però vede infrangersi a poco a poco per una realtà che non è mai come ci si aspetta, ma ha anche il giusto menefreghismo di chi vuole fare di testa sua e non arrendersi anche quando sembra non ci sia più nulla da fare.

Bella la “lotta” tra i robot “obsoleti”, Cappy (un’alleata), contro Ratchet (il “cattivo”) e Madame Gasket (la vera cattiva di tutta la storia).

Ratchet e la vera cattiva di Robots, Madame Gasket

Anche qui Fender non riesce a non dare un pizzico di follia, divertimento e leggerezza alla situazione con il suo particolare stile di lotta che in tutti questi anni mi è sempre tornato in mente sentendo quella canzone.

Fender, l'amico di Rodney in Robots

Detto questo non mi va di dilungarmi ancora molto su Robots, perché vorrei davvero che ve lo godeste e poi tornaste qui a scrivere le vostre impressioni.

Riassumendo quindi, in Robots, questo mondo robotico, troverete divertimento, molto divertimento, idiozia, demenzialità, azione, drama, amore e bei messaggi che vorrei tornassero in maniera così esplicita anche nei nuovi film d’animazione (non anime chiaramente).

È una pellicola che sicuramente non risente molto degli anni che ha, merito sinceramente di una grandissima cura nella realizzazione e soprattutto una grandissima originalità, cosa che forse 20 anni fa era più facile avere vista la minor quantità di film realizzati, ma che ora sicuramente non viene poi così tanto spinta, cercata e motivata.

Termino qui la mia recensione e ci diamo appuntamento qui nell’universo di Games Galaxy fra poco più di una settimana con l’universo di Pandora dato he uscirà Avatar 3!

A presto cari lettori!

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