The Sales Girl Recensione FEFF25

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Una buccia di banana è in grande attesa di mietere la vittima e offrirle una bella scivolata su asfalto… Ne passa una, la schiva per poco, idem per l’altra persona e così via sino a quando… Sviiiish! A scivolare e guadagnarsi una gamba rotta ed ingessata è Namuuna, una studentessa che ha un lavoro pomeridiano alquanto particolare, che necessita la massima discrezione. Così esordisce The Sales Girl, film di produzione Mongola che partecipa al Far East Film Festival 25. La malcapitata nel bananastico incidente è quindi costretta a trovare una persona che la sostituisca durante la sua convivenza forzata col gesso.

Non basta una persona qualsiasi, è necessaria una figura discreta e che non sventoli ai quattro venti la tipologia di lavoro: chi meglio se non Saruul? In men che non si dica, la timida e riservatissima neo-temporaneamente-assunta si trova dentro a un locale “speziato” dedito alla vendita di giocattoli per adulti, situato in Mongolia.

Seppur inizialmente la ragazzina prova un senso di inadeguatezza, giorno dopo giorno riesce a prendere le redini in mano e a farsi sempre più coraggio, scoprendo anche le esigenze dei vari clienti.

In The Sales Girl Saruul evolve, sboccia.

Studentessa non per sua scelta di ingegneria nucleare, ma dotata di una bella vena artistica, nelle due ore del lungometraggio, grazie alla proprietà Katya, con trascorsi tutti da scoprire, fa una vera e propria transizione, sbocciando e cominciando così ad accettarsi. Sì, perché in Saruul, questa donna di mezza età ci vede qualcosa di speciale, la sente proprio come una vera figlia, se la prende sotto la sua ala.

“Devi conoscere la sofferenza per riconoscere la felicità.”

Frase citata da Katya verso Saruul in The Sales Girl.

Assistiamo ad una vera e propria evoluzione di una figura inizialmente riservatissima e costretta a fare ciò che tutto sommato non le piace, ad una persona che finalmente si accetta e realizza i suoi sogni.

Le varie musiche che accompagnano il girato riescono ad immergere ancora di più lo spettatore, concedendo spesso momenti di riflessione su quanto visto. Cinematograficamente coerente, The Sales Girl conquista lo spettatore facendo anche riflettere sulla necessità di alcuni paesi di cambiare, soprattutto modernizzarsi e liberarsi talvolta da alcune ragnatele che vincolano una corretta evoluzione della popolazione, riducendo il divario generazionale ed i taboo.

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