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Mercoledì, come la serie sulla giovane Addams è il nuovo Harry Potter (spoiler)

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Mercoledì è senza dubbio il personaggio più celebre della famiglia Addams ed è proprio questo il motivo per cui è diventata protagonista di una serie tv indipendente che si rifà agli archetipi e luoghi comuni di Harry Potter e, almeno secondo me, li supera.

Mercoledì è un personaggio originalissimo per una serie tv rivolta ad un ampio pubblico, infatti è tanto surreale da non poter essere presa sul serio facilmente, e, proprio per questo, la sua estraneità ai costumi della sua generazione viene utilizzata per mettere in ridicolo i suoi coetanei. Mercoledì è infatti completamente cosciente della sua diversità e, nonostante i genitori decidono di mandarla all’accademia Nevermore, una specie di Hogwarts di questo mondo, per incontrare altre persone più simili a lei, già è consapevole che avrebbe trovato solo altri adolescenti niente affatto diversi dai “normali” nei loro comportamenti. In questo senso possiamo dire che la serie si distacca da Harry Potter: non c’è meraviglia nello sguardo cadaverico della protagonista che esprime tutt’al più solo profondo disgusto. Lo stupore è proprio dello spettatore che scopre aspetti sempre nuovi di quel mondo man mano che guarda gli episodi. Questo modo di prendere parte agli eventi tramite gli occhi della protagonista, tuttavia, non fornisce una spiegazione completa delle abilità delle varie specie di reietti e lascia gli spettatori sempre affamati di sapere di più. La vastità di questo mondo zeppo di sovrannaturale permette grande libertà ai creatori della serie che possono sempre trovare nuovi modi per incuriosirci.

Proprio riguardo i creatori bisogna spendere alcune parole, infatti la serie presenta la firma di un vero e proprio amante del macabro, del paranormale e dell’assurdo: Tim Burton. E’ evidente nella serie la sua abilità, già impostasi sul mondo del cinema e dell’horror, nel creare ambientazioni e personaggi tetri. La Nevermore infatti si presenta spesso come un vero e proprio capolavoro e colpisce l’occhio la stanza dove Mercoledì vive con Enid.

La Nevermore si presenta come una scuola veramente peculiare che nasconde molti segreti e misteri, primo fra tutti l’omicidio di un giovane “normale” da parte di Gomez Addams su cui andrà ad indagare Mercoledì, oppure anche la società segreta Belladonna. In questo l’accademia somiglia molto alla più celebre Hogwarts, anche se completamente diverso è il rapporto con i “normali” con cui cercano di collaborare nonostante trovino spesso un solido muro che gli impedisce di avvicinarsi.

Nonostante manchi ancora un nemico come Voldemort possiamo dire che la trama di questa prima stagione assomiglia in qualche modo alla trama del primo film di Harry Potter in cui è possibile trovare un traditore fra i professori della scuola. Ancora una volta credo che il mondo dei maghi è stato superato da questo nuovo mondo sovrannaturale nel quale la protagonista si dedica solo alla risoluzione del caso finendo spesso nei guai, soluzione che impedisce al caso di spalmarsi lungo un intero semestre e che, quindi, condensa gli eventi rendendoli molto più avvincenti. Il colpo di scena finale chge permette di svelare il mistero è ancora più stupefacente di quello di Harry Potter, infatti, nonostante in entrambi i casi i sospetti degli spettatori verranno sviati, nel caso di questa breve serie il reale colpevole è un personaggio tanto vicino alla protagonista da essere quasi insospettabile. Sono poche le scene di mondanità che si intrecciano con le ricerche della protagonista, infatti quasi mai Mercoledì si abbandona ad una vita normale, alle feste e al gossip ed ancora meno sono le volte che sorride all’interno della serie.

Mercoledì Addams, macabra e tetra più dello stesso mistero che vuole risolvere, grazie al suo incredibile carisma, si presta perfettamente, assieme all’immancabile aiutante Mano, come detective di un mistero lugubre al quale lei stessa vuole prendere parte rischiando la sua vita e traendo piacere da questo pericolo. La vanitosa, sadica e masochista Mercoledì incarna perfettamente il personaggio di Tim Burton sia come protagonista che scopre un mistero sovrannaturale che come parte inquietante del mistero stesso e, a parer mio, come personaggio, supera Harry Potter senza difficoltà proprio perché assurdo e macabro.

In generale mi sento di poter consigliare questa sere a tutte le persone a cui è piaciuto Harry Potter (quindi praticamente chiunque), e sono ansioso di vedere cosa avrà in serbo il futuro per questo piccolo capolavoro dato che si parla di una seconda stagione già l’anno prossimo.

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