
Nel 2016 Scott Derrickson realizzò un film sulle origini di Doctor Strange, grazie al quale è riuscito a rendere subito iconico l’ allora sconosciuto supereroe.
Dato l’ enorme successo di questa pellicola e degli altri film dove lo stregone è comparso con gli altri avengers, era doveroso regalare al pubblico un altro capitolo incentrato su di lui.
Inizialmente era stato detto che a dirigerlo sarebbe stato ancora Derrickson, ma poi le redini del progetto sono finite nelle mani di Sam Raimi.
Il regista dell’ iconica trilogia di Spider-Man era inattivo ormai da parecchi anni e sapere che sarebbe tornato con un altro cinecomic ha innalzato grandi aspettative.
Ma è stato un film all’ altezza? Vediamolo assieme.

La trama.
Dopo aver salvato da un mostro una ragazza che aveva visto in sogno, Doctor Strange scopre di essere venuto a contatto con America Chavez.
Avendo il potere di viaggiare tra i multiversi, essa è continuamente inseguita da pericolose creature.
Riconoscendo le rune magiche sul cadavere del demone, Strange si consulta con Wanda Maximoff, ma si rende conto che è lei la responsabile.
(Wanda, impossessata dal “darkhold”, un sinistro libro di magia, è diventata Scarlet Witch)
Lei infatti vorrebbe uccidere America per assorbire il suo potere, in modo da poter controllare il multiverso e riunirsi con Billy e Tommy, i bambini che aveva creato durante il suo periodo a Westview.
Costantemente inseguito da Scarlet Witch, lo stregone, con America nella sua ala protettiva, dovrà viaggiare tra i multiversi per fermare Wanda e farla ritornare in sè.
Un grande film del MCU targato Sam Raimi.
Il multiverso era già stato introdotto nel MCU con grande successo in “No way home”, quindi questo film è un approfondimento di questo tema.
Dato che si tratta di un concetto estremamente affascinante e ricco di potenziale, i realizzatori hanno avuto modo di usare una sconfinata creatività.
Essi sono riusciti a creare al meglio i vari universi, renderli interessanti e renderli un’ambientazione esaustiva dove collocare un film ricco d’ azione mozzafiato.
Avevano detto che questo sarebbe stato un film a tinte leggermente più horror nel MCU.
Nonostante anche Derrickson abbia avuto molta esperienza con il genere avendo diretto horror molto belli, Raimi si è rivelato forse un opzione migliore.
Dopo tutto chi meglio di lui, l’ artefice dell’ iconica trilogia horror “la casa” e di quella di Spider man, poteva fare un cinefumetto del genere?
Quello di Raimi è un horror molto particolare, ironico e grottesco, tanto che a tratti ricorda quasi un cartone!
Infatti il suo obiettivo con questo genere non è solamente quello di spaventare, ma anche quello di divertire.
L’ horror di Sam Raimi è quindi più appetibile al grande pubblico.
Ricordiamoci poi che questo è un film rivolto specialmente ad un pubblico di ragazzini, quindi non avrebbe funzionato renderlo troppo spaventoso.
Cast e caratterizzazione dei personaggi.
Benedict Cumberbatch torna molto volentieri a vestire il mantello di Strange, che attraverso il suo viaggio nel multiverso si chiede continuamente se sia soddisfatto della sua vita e riflette sui rimpianti personali.
L’ attore è molto bravo anche perché deve interpretare diverse versioni di se stesso.
Molto interessante è il personaggio di America, interpretata benissimo da Xochitl Gomez.
Viene infatti spiegata un po’ la sua storia e simpatiziamo facilmente per lei, poiché è spaventata dalla sua mancanza di controllo di un potere troppo grande per lei.
Ma la performance che più colpisce è però quella di Elisabeth Olsen, semplicemente fantastica nel ruolo di Scarlet Witch.
Siamo abituata a vederla dalla parte dei buoni, ma quì è la principale antagonista. Nonostante ciò non può essere considerata una vera e propria villain.
Lei non agisce così perché è malvagia, ma semplicemente perché tormentata dalla lontananza dai suoi figli (che vivono in un altra dimensione), si è lasciata corrompere dal darkhold.
Brava anche Rachel McAdams
Lo spettacolare aspetto visivo.
Già dal trailer si capiva che questo film sarebbe stato una gioia per gli occhi.
Vediamo infatti come Sam Raimi non abbia minimamente perso il suo grandissimo talento.
Il suo stile si respira pienamente in ogni singola immagine, quindi ci sono inquadrature sghembe, riprese in soggettiva, zoomate violente che si stringono in primi piani , movimenti veloci e montaggio a tratti frenetico.
Ricordandoci poi che ci sono scene a tratti quasi horror, molte scene rimandano esplicitamente ai film de “la casa”, grazie ai quali Raimi è diventato quello che conosciamo tutti.
Buona la fotografia e a dir poco sorprendente la computer grafica.
Meravigliose anche le musiche di Danny Elfman.
In conclusione.
Sicuramente molti di voi l’ avrete già visto, ma se non l’ avete fatto fiondatevi al cinema finché siete in tempo.
Vedrete un gran bel cinefumetto che vi intratterra’ con scene d’ azione spettacolari realizzate con grande maestria da un regista amatissimo che firma in bellezza il suo ritorno dietro la cinepresa.






