Alcune sale LAN e centri di simulazione di realtà virtuale in questi giorni stanno subendo un pessimo “calcio negli stinchi”. A causa di un esposto da parte di una persona, infatti, vedono l’applicazione dei sigilli di sequestro sulle loro apparecchiature. Perchè arriviamo a questo? La risposta breve è che a causa di un cavillo burocratico emerso sulla legge italiana, sono diventate illegali, quindi sale LAN sotto sequestro. Citando il problema, questi “apparecchi senza vincita in denaro” farebbero concorrenza a coloro che detengono apparecchiature d’intrattenimento a scopo d’azzardo come Slot Machines, che hanno licenza e fanno parte del MS (Monopolio dello Stato).

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Sale LAN sotto sequestro: le console ed i PC da gaming diventano… illegali!

Leggendo l’esposto presentato, le postazioni di gioco come console PlayStation/Xbox o simulatori di guida/realtà virtuale a pagamento si considerano una elusione delle normative. Il problema tange TUTTE le sale di gioco PC/Console italiane, e anche a questo punto eventi organizzatori di eSport, LAN Party e tornei alle fiere. Normative che vediamo imposte sulle tradizionali sale giochi come tutti noi sappiamo. Ad esempio, i detentori di Slot, devono ricorrentemente pagare tasse per la loro messa in opera e seguire regolare manutenzione.

L’obiettivo della protesta del detentore della sala giochi è quello di porre in verifica la liceità di queste attività, che promuovono ricreatività attraverso il mondo dell’eSporting e dello svago. Il fatto che ci ha lasciato l’amaro in bocca è però il vedere l’immediata sospensione delle attività, porre le sale LAN sotto sequestro immediato. Tralasciamo il fatto che l’esposto sia a tratti imbarazzante. Ciò che ci sarebbe sembrato più logico è prima fare le verifiche sull’effettiva regolarità. Dopodichè, comunicare a tutti i gestori di queste sale LAN le nuove (eventuali) disposizioni. Fornire quindi del tempo per permettere loro di rimettersi in regola, perchè come tutti sappiamo la burocrazia è lenta ed articolata.

Pure in Francia stanno valorizzando il mercato degli eSports!

E tra l’altro, postazioni dove è possibile godere di intrattenimento videoludico magari assieme ai propri amici perchè non si ha una console o un gioco a casa, è effettivamente concorrenza? Si può considerare concorrenza questo, rispetto a ciò che è legalizzato e che fa leva su dinamiche quali fragilità psicologiche? Da notare, tra l’altro, che la Francia (e praticamente in tutta Europa!) sta portando in palmo di mano il settore quale quello degli eSports.

Tutto questo polverone fa essenzialmente leva su una normativa antiquata e mai aggiornata. Biliardi e flipper ad esempio fanno parte di categoria di giochi TULPS 7C. Essa dice in pillole che ogni apparecchiatura (vedi i cabinati al tempo) deve avere al più un gioco installato. Inoltre, questo gioco deve essere sviluppato in modo che sia immodificabile. Capite bene che già da sè, la normativa non sta in piedi per un PC o una Console. Tra le tante sale, una delle colpite è l’eSport Palace di Bergamo, la quale già si è vista i sigilli.

Quindi, secondo questa normativa, le apparecchiature d’intrattenimento della categoria di azzardo ad esempio vanno omologate. Il fatto che lascia basiti, però, è che si richiede una omologazione anche in un PC ad esempio presente in un negozio ed utilizzato per giocare ai videogiochi. L’esposto presenta una evidente scarsa conoscenza di come funziona effettivamente il mondo del gaming e l’eSporting. Non è possibile infatti omologare un “PC da gaming”, non è possibile omologare una “Console”. Queste macchine possono infatti far girare qualsiasi cosa, che sia un software di montaggio video, un gioco, eccetera. Infatti alla situazione di oggi, detenere una console anche solo in un centro ricreativo, o un mero PC che ha installato un videogioco che può essere anche solo prato fiorito, deve essere omologato, altrimenti è illegale, anche se fornita gratuitamente. A confermarlo, è la documentazione disposta come vademecum da parte dello stesso ADM.

Noi di “GamesGalaxy.it”, oltre ad essere costernati per la situazione alquanto paradossale e ridicola, forniamo tutto il nostro supporto alle attività severamente colpite da tutto questo.

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