Attimi, giornate interminabili di terrore e scontri oppressori vedono l’Ucraina in grossa difficolta. La causa, come tutti sappiamo in questi giorni, è il conflitto Russia-Ucraina, col pugno di ferro di Vladimir Putin. Dissapori che andavano avanti da anni, ma che sono esplosi in maniera esasperante in questi giorni.
Assieme a tanti, anche le aziende videoludiche non girano la faccia in merito al conflitto Russia-Ucraina. Molte, infatti, decidono di supportare economicamente l’Ucraina. Un esempio è il caso della casa Bungie, che decide di stanziare, attraverso un comunicato ufficiale su Twitter, i proventi ricevuti nelle prime 48 ore della campagna benefica Game2Give all’Ucraina.
Al supporto dell’Ucraina anche Raw Fury.
Oltre ai creatori dell’amato Destiny, alza la mano anche Raw Fury, invitando a donare alla croce rossa Ucraina. Questo, per poter permettere di fornire alle persone supporto ed assistenza medica. Coi proventi, provvederanno a raccogliere materiale ematico, mobilitare volontari, agire sul campo. L’azienda garantisce nel suo tweet il supporto ai malcapitati, attraverso una loro donazione alla CR Ucraina locale.
Potremmo citarne molte altre, ma risulterebbe ridondante. Ciò che ci preme, tuttavia, è sensibilizzare tutti in ciò che sta accadendo. Questa è una invasione, e MAI e poi mai la guerra deve essere una giustificazione. Lottare per un misero pezzo di terra, ma a che prezzo? Al costo di vittime, madri, bambini, persone di ogni età. Dove si vive, l’avere un piatto caldo, avere un tetto su cui dormire, un lavoro… sono aspetti, elementi che sono in prestito a noi, non sono nostri. Il fine mai giustifica i mezzi, e gran parte del popolo di videogiocatori lo sa sempre. Come a Tienanmen, desideriamo riportarvi un dèjavu che si è ripresentato ieri 25 Febbraio 2022 in occasione dell’attuale violenza. Un civile ha cercato di bloccare l’avanzata di un carro armato, pregandolo di fermarsi. La redazione non accetta questa carneficina a suon di carri armati e bombe. Vi invitiamo a scrivere qui sotto un pensiero di speranza.





