L’attuale mercato delle serie tv vive principalmente di tendenze e/o di idee riciclate, dove il successo di una produzione in particolare può andare a influenzarne diverse altre fino a generare un vero e proprio filone, il quale, di solito, viene sfruttato fino a che il pubblico non se ne annoia, causa principale nel 90% dei casi, o fino all’esaurimento degli spunti narrativi, esito ben più raro.
Nel caso di Barbari c’è una chiarissima filiazione quasi diretta da Vikings, serie capostipite del genere che, accentando i compromessi per esigenze narrative e di spettacolarizzazione, true history, nel quale far rientrare tutte quelle serie tv che si sforzano di dipingere un quadro realistico in cui ambientare vicende risalenti a secoli o millenni fa, magari anche inserendo personaggi storici di primissimo piano, quando possibile.

Barbari si incastona anche nel macro-filone sull’antica Roma, il quale fa continuamente capolino data l’enorme mole di materiale che la storia della Città eterna offre a sceneggiatori e ai TV content creators. La serie franco-tedesca, prodotta da Netflix, racconta un episodio storico forse poco conosciuto in Italia, ma molto più noto in alcuni Paesi esteri, soprattutto la Germania, dove ha un’importanza capitale da un punto di vista culturale, ossia la battaglia della foresta di Teutoburgo.
Barbari: Una spolverata di trama
Primi anni dopo la venuta di Cristo, oltre il remoto confine nord dell’Impero Romano. I tributi che i Romani chiedono ai popoli germanici, con i quali sono formalmente alleati, sono sempre più duri, e sproporzionati rispetto alle reali risorse a disposizione dei villaggi barbari. Il governatore Varo, massima autorità imperiale in loco, è deciso a usare sempre di più il pugno di ferro sulle popolazioni indigene e, da Roma, fa arrivare il figlio adottivo Arminio, prefetto militare ma soprattutto figlio naturale di Segimero, re della locale tribù germanica dei Cherusci, che è alle prese con una difficile scelta: ribellarsi ai Romani e al loro brutale giogo oppure continuare a chinare il capo agli invasori italici per quieto vivere e salvaguardare così, anche nell’umiliazione, il proprio popolo? Un ulteriore aggravio è costantemente portato dalla presenza di Segeste, nobile cherusco a favore dell’occupazione romana al fine di elevare la sua posizione.

In realtà, la prima a non essere d’accordo con le posizioni di Segeste è Thusnelda, la sua giovane figlia: la ragazza è impulsiva e selvaggia, da sempre a favore con i moti di guerra contro i romani e sarà proprio lei, insieme all’amico d’infanzia Folkwin, a dare il via alle vicende che verranno narrate. Entrambi rimangono sconvolti quando vedono riapparire al villaggio il loro vecchio amico Ari perfettamente vestito da ufficiale romano. Egli fa fatica a essere espansivo con loro ma, mentre parla con suo padre naturale e visita la tomba della madre, diventa evidente che qualcosa nel giovane soldato si sta muovendo e che il suo cuore “barbaro” e la sua educazione romana stanno entrando profondamente in conflitto.

Barbari: Una pillola di storia
L’inatteso e clamoroso successo dell’esercito teutonico nella battaglia avvenuta nella foresta di Teutoburgo viene ricordata dagli storici romani come una delle pagine più nere dell’intera storia militare dell’antica Roma. Proprio perché l’esercito romano era l’organizzazione militare più efficiente ed efficace del tempo, Teutoburgo rappresenta un evidente onta all’interno della sua storia: tre legioni spazzate via da una forza infinitamente meno numerosa e peggio armata, tre legioni perse nel nulla, tre legioni annichilite da un’orda di barbari che avrebbe dovuto essere schiacciata velocemente e senza pietà. Una tragedia, per l’epoca, quasi senza pari, che sconvolse lo stesso imperatore Augusto e rimase un caso esemplare di vergogna anche per le generazioni successive.
Parere personale
Nonostante la serie parta lenta trasmette fin da subito quella sensazione che ci sia una svolta in arrivo da un momento all’altro e conduce lo spettatore per mano nei percorsi interiori intrapresi dai vari personaggi, dando rilievo ai cambiamenti morali e alle scelte che essi comportano. Barbari è, dati alla mano, una serie ben recitata e ben scritta, con ottime ambientazioni e una regia attenta. Questi sono gli elementi che determinano la qualità del prodotto finito che chiaramente non si esaurisce nell’azione militare ma, anzi, ne esplora tutte le premesse proprio per culminare nel vero e proprio confronto armato tra le parti, che arriva quando il quadro generale della serie è completo e si prende l’intero finale di stagione per raggiungere un climax perfetto, per quanto annunciato. Il fatto che la materia di base rappresenti uno snodo temporale a cui le popolazioni tedesche sono molto legate è stato una garanzia per la buona riuscita del progetto.