E’ già di dominio pubblico la notizia che l’E3 è stato cancellato, ma a questo punto è importante chiederci se questa istituzione della storia dei videogiochi è ormai giunta alla fine oppure ha ancora bisogno di tempo per riprendersi dallo smacco della pandemia. Per rispondere a questa domanda dobbiamo analizzare il motivo che ha portato alla cancellazione dell’evento, per capire se si tratta di qualcosa di assoluto oppure se ci potrà essere un ritorno l’anno prossimo.
Come tutti già sapranno l’Electronic Enterteinment Expo che si sarebbe svolto a giugno 2023 a Los Angeles è stato ufficialmente cancellato sia nella sua versione fisica che digitale perché non ha raggiunto un numero sufficiente di case di produzione interessate a partecipare.
Il motivo è stato dichiarato apertamente dall’ESA (Enterteinment Software Association da non confondere con l’European Space Agency) e da ReedPop che in un comunicato ufficiale affermano che “comprendono le compagnie interessate non sarebbero riuscite ad avere delle demo da mostrare per l’estate”. In questa dichiarazione gli organizzatori dell’evento sembrano tuttavia strizzare l’occhio alla Nintendo, un vero e proprio colosso che si era già tirato fuori dall’evento affermando che “non aveva giochi”.
Nintendo come tutti sanno è uno dei colossi della produzione videoludica, un vero e proprio gigante che durante tutto l’anno continua a rilasciare nuovi titoli di alcune delle serie più famose e apprezzate della storia, eppure afferma di non avere niente da mostrare.
Non pochi hanno trovato alquanto insolita la dichiarazione della compagnia che difficilmente poteva non avere nulla da mostrare, infatti ha da poco rilasciato Fire Emblem Engage e manca poco al rilascio di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom che vuole giocarsi il titolo di game of the year. Sembra in realtà molto più probabile che la Nintendo abbia scelto di tirarsi fuori dallo storico evento senza voler fare troppo rumore, come invece aveva fatto la SONY nel 2019, per limitarsi ad annunciare i propri titoli nei propri eventi: i Direct.
Parlando della SONY infatti, altro grande assente assieme a SEGA, Ubisoft ed altri ancora, la scelta di tirarsi fuori era già stata presa nel 2019. Probabilmente con una dichiarazione più veritiera di quella della Nintendo la compagnia ha dichiarato che con l’evoluzione del mercato e degli interessi bisognava trovare nuovi metodi per intrattenere ed interessare il pubblico. Per questo motivo la SONY ha prediletto altri metodi per annunciare i propri titoli rispetto all’E3. Questa notizia del 2019 aveva fatto molto scalpore mentre Nintendo aveva probabilmente provato a passare inosservata. La cancellazione dell’evento tuttavia ha immediatamente posto sotto i riflettori proprio questi grandi assenti.
Un caso ambiguo è quello della Microsoft che sarebbe stata assente solo in teoria ma presente nella pratica. La compagnia è infatti sostenitrice di vecchia data dell’evento e, anche consapevole delle pessime condizioni dell’evento aveva deciso di far coincidere le date dell’E3 con l’Xbox e Bethesda Games Showcase estivo che si terrà ugualmente l’11 giugno. L’idea della compagnai era di partecipare fisicamente all’evento a Los Angeles senza però farne parte.
Avendo analizzato quelle che tutte e tre le compagnie che hanno avuto un ruolo principale nella cancellazione dell’evento possiamo provare a tirare le somme. Sembra che più o meno implicitamente si stia cominciando a pensare all’E3 come qualcosa di vecchio e superato che non attira più l’attenzione e si sta cominciando a cercare nuove strade tramite eventi delle singole compagnie. Questa scelta delle grandi compagnie non promette affatto bene per il futuro dell’E3 che, semmai dovesse tornare, sarebbe ridimensionato probabilmente ad un evento di case di produzione indie o comunque di modeste dimensioni.