
The tragedy of Macbeth, il nuovo film di Joel Coen, sta avendo ampi consensi da parte della critica.
Peccato che si tratta del primo film dopo la separazione artistica con suo fratello Ethan.
I fratelli Coen scrivevano assieme le sceneggiature, unendo le loro menti fertili in una sola.
Inoltre, anche se solitamente era Joel a dirigere, Ethan era sempre al suo fianco, tanto che anche lui era punto di riferimento per gli altri.
La loro strettissima collaborazione ha portato questi registi ad un ottimo successo, soprattutto critico.
E la recensione di oggi sarà su uno dei loro film più acclamati.
Stiamo parlando di Fargo, del 1996.
Il film è ambientato nel Minnesota dell’ inverno 1987.
Racconta di Jerry Lundegaard, un venditore di automobili che si trova in una criticissima situazione finanziaria.
Per questo decide di inscenare il rapimento della moglie Jean, così da costringere il suocero Wade, che è anche il titolare della concessionaria, a pagare il riscatto. Jerry ingaggia due sicari, Gaear Grimsrud e Carl Showalter, ai quali promette un’auto e la metà del riscatto di 80 000 dollari. In realtà, intende riferire al suocero che la somma richiesta è di un milione di dollari, così da consegnare i 40 000 accordati ai due sicari ed intascare il resto.
Il tipico film dei Coen
La trama è semplice ma assolutamente geniale, molto ben costruita grazie anche agli ottimi dialoghi.
I Coen dimostrano di essere degli ottimi sceneggiatori, infondendo tutta il loro stile peculiare.
Il film infatti contiene un’ ironia molto pungente ( a tratti anche grottesca) che però non nasconde una cruda cattiveria nel raccontare i fatti.
Oltre a sfociare nella violenza in qualche scena, vengono presentate delle situazioni per niente positive che abbandonano lo spettatore in un amaro pessimismo.
Inoltre vi è una critica a quel tipo di società fatta di uomini che sono disposti a fare l’ impensabile per i soldi .
Il denaro riesce addirittura a convincere un uomo a mettere a rischio la vita di sua moglie per ricavarne profitto!
La critica è ancora più accentuata poiché Johnny viene rappresentato come un uomo ridicolo.
Fargo è senza dubbio una pellicola piena di ostilità, ma l’ umorismo nero non può fare altro che deliziare lo spettatore.
La nota più divertente e bizzarra del film è data senza dalla presenza dei due sicari, che oltre ad avere dei dialoghi assurdi, si mostrano maldestri in sequenze a dir poco deliranti.
Un’ accurata realizzazione.
I Coen oltre che a scrivere un capolavoro di sceneggiatura, riescono alla perfezione a renderle onore con una regia stupenda. Molti campi lunghi mostrano un ambientazione molto suggestiva, resa tale grazie alla neve.
La fredda fotografia, curata dal grandissimo Roger Deakins è infatti dominata dal bianco (che poi si contrastera’ con il rosso del sangue).
Ottimi anche il montaggio e le musiche composte da Carter Burwell.
Il cast è semplicemente meraviglioso.
Gli attori riescono a caratterizzare al meglio i loro personaggi.
William H. Macy riesce a mostrare sia il disagio che l’ insolenza di Jerry.
Peter Stormare e Steve Buscemi, essi sono semplicemente fantastici nei panni dei sicari.
E poi come dimenticare Frances McDormand!!
Se non avete mai visto “Fargo”, recuperarlo immediatamente perché è veramente un grandissimo esempio di cinema!.






